Testo e foto di Paolo Calvino/

Salvatore Rizzuti ha donato trentatré delle sue opere al Museo Civico di Caltabellotta, sua città natale. L’aggettivo che meglio le descrive è: potenti. Vale per le sculture di Rizzuti quanto scrisse Henry Moore: «Esiste una differenza funzionale tra la bellezza di espressione e la potenza di espressione. Mentre la prima non ha altro scopo che di piacere ai sensi, nella seconda si ritrova una vitalità spirituale in grado di suscitare un coinvolgimento ben più profondo, non limitato a una sensualità di superficie.»
Quando, nel 1982, gli venne chiesto di realizzare un’opera che commemorasse i Vespri siciliani, Rizzuti decise di rappresentare la violenza subita dai siciliani da parte dell’invasore Carlo d’Angiò, senza tacere il ruolo del papa Clemente IV regista dell’operazione (ideata dal suo predecessore Urbano IV). Nell’opera, quindi, la Sicilia è la donna al centro del gruppo, violentata da Carlo mentre il papa la tiene bloccata incatenandole i polsi.

Nel 2014, in occasione della donazione, Rizzuti scrisse: «Penso che l’artista non possa e non debba sfuggire al senso dell’universale, per cui ogni luogo è buono e opportuno; ogni luogo è centro del mondo; nel caso specifico Caltabellotta è il centro del mondo, poiché in ogni luogo in cui ci si trova si irradia la percezione del mondo; non a caso gli umanisti del Rinascimento compresero e codificarono questo concetto meglio che in qualsiasi altro tempo».
A dieci anni, aveva creato questo fucile giocattolo:

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Quale sarà stato il rapporto fra la lettura dei fumetti di Tex Willer e il profondo senso della giustizia che lo scultore manifesterà nelle sue opere? Questo valore si era già formato in lui e perciò il giovanissimo Salvatore prediligeva l’eroe di Bonelli o, viceversa, il ranger ha rappresentato un modello da imitare?

La cattiva maestra, del 1986, rimanda all’intervista rilasciata nel 1993 da Karl Popper (inizialmente intitolata Against television, verrà pubblicata in Italia l’anno successivo appunto con il titolo Cattiva maestra televisione).

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