Testo di Andrea Semplici/ Progetto grafico Giovanni Breschi

tricarico

A Matera, la stessa terra di Tricarico, terra di Lucania, a ogni primavera, arrivano i falchi grillai. Hanno volato dal Sudafrica per arrivare fra i Sassi. Vengono qui per migrazione, per il cibo e per una stagione di amore. Qui nasceranno i loro piccoli. Alla fine dell’estate, li vedi sporgersi dai cornicioni, dai nidi costruiti nella pietra. Sono timidi, impacciati, forse impauriti. Infine arriva una spinta, un colpo di ala, una botta alle spalle. E il falchetto precipita. Un momento di panico. Poi, per istinto, afferra l’aria, intercetta un refolo di vento, spalanca le sue ali. Vola. Uno dopo l’altro, i falchetti si gettano nel vuoto. E volano. Ne apprendono il miracolo, l’ebbrezza, imparano in fretta il gioco della gravità, della forza, della portanza. Volano.

Questi sono i nostri libretti. Per mesi e mesi, sono rimasti sul davanzale. Erano cullati, immaginati, desiderati. Ma noi siamo più lenti e meno saggi dei falchi di Matera. Poi accade che provi a spingere. Un tocco con un dito. Una sfida alla fisica. Il piccolo libro spunta nel vuoto. Ripassi e dai un’altra spinta, questa volta con il palmo della mano. Vai via, e ancora una volta torni indietro e usi tutte le dita, come se tirassi una pallina. Il libretto sta in bilico. Cerca un equilibrio. Oscilla. Ha incertezza. Piega una pagina e prova a rimanere appeso alla pietra. Un’altra pagina invece svolazza nel soffio di vento che, improvviso, passa di lì. E da una mano, offre una mano. Le pagine si danno voce una con l’altra. Si incoraggiano. Si prendono per gli angoli, per le foto, per lo scorrere delle parole. Ecco, il libro fa una rotazione, si impenna, diventano aeroplanino di carta, barchetta del cielo, prova a sbattere le pagine imitando il falchetto che è venuto a curiosare. Si abbassa fino a sfiorare il cappello di una donna che sta camminando. Lei si volta e ha stupore sul viso. E’ la sola passante. Rimane lì, a naso insù. I libretti riprendono il cammino delle nuvole. Il vento è fratello, sostiene il loro peso. I libri imparano a volare. Libri volanti.

“I LIBRI VOLANTI” Sono l’ultima creazione di Erodoto 108. Non siamo mai usciti “stampati” ma il nostro sogno nel cassetto è quello di vedere la rivista in carta e inchiostro. Nel frattempo coltiviamo i desideri con questo primo tuffo nel blu grazie a Marina Berardi, giovane fotografa, di cui avete avuto un assaggio sulla rivista n.10. Per chi fosse interessato a questa edizione zero de “I LIBRI VOLANTI” vi preghiamo di scriverci in privato all’indirizzo mail: redazione@erodoto108.com. Abbiamo deciso per il momento di fare una tiratura limitata, le copie a disposizione saranno pochissime, ma vogliono essere un primo seme per il futuro (ndr).