Testo e fotografie di Annie Daverio

Siamo state invitate dalla nostra responsabile Greca, Dimitra, a passare il pranzo di Pasqua con la sua famiglia. Come rifiutare! Sappiate che tutto inizia con una battaglia di uova. E, no, non bisogna tirarsele addosso ma girarsi verso la persona che si ha di fianco e battere le uova finché il guscio non si rompe.  Siamo state accolte con l’immancabile agnello sullo spiedo, che girava, curato da Giorgos, il marito. Passata la curiosità iniziale, ovviamente mi sono ben guardata dall’assistere all’intera cottura. Entrando in casa, Dimitra ha tirato fuori dal forno e dal frigorifero una serie di piatti, scodelle ecc. insomma, il tavolo era imbandito di ogni sorta di cibo. Sapendo che io sono vegetariana si sono preoccupati di farmi trovare una certa varietà di pietanze vegetariane. (che poi, dove funziona bene, è un’arma a doppio taglio: vieni rimpinzata con la scusa che non mangi carne e va a finire che mangi più di tutti!) Insalata greca, insalata di patate, tatziki, feta, patate, torta salata con formaggio, torta salata con formaggio, uova e zucca, sformato di riso e piselli, dolmadakia, formaggi vari, uova sode… e credo basta. Per i restanti carnivori c’era agnello e una specie di polpettone fatto di scarti, interiora, un po’ come la nostra trippa ma compatto. Eravamo in dieci, di cui solo la metà parlava inglese ma si sa, tutto il mondo è paese, e col cibo di mezzo è stato facile passare un pranzo conviviale tra estranei.

WP_20140420_014La casa era perfetta: immaginatevi la casa di una nonna del sud e potrete averne un’immagine. Ad un certo punto il figlio di Dimitra ha acceso la radio che trasmetteva successi greci anni ’60. Questa situazione non era nè un film nè uno stereotipo, era meraviglioso sentir cantare quattro donne di circa 60 anni. Insomma, l’atmosfera era davvero leggera e felice ed è così bello mescolarsi. E’ quello che fa la differenza. Dopo 2 ore a tavola ci sembrava strano che non fossero stati tirati ancora fuori i dolci. Cinque tipi di dolci. Cinque. Un salame di cioccolato, una torta di mandorle imbevuta in uno sciroppo di cognac, miele e zucchero, una torta soffice all’arancia, dei biscotti al cioccolato e panna e dei tortini con un formaggio tipico di Creta. Alle 7 circa abbiamo deciso di alzarci da tavola per andare a vedere Atene. Già, il quartiere in cui eravamo (Chaidari) è uno dei più alti di Atene e quindi ci ha offerto una vista mozzafiato per concludere il pranzo.  Insomma, qui a volte si respira meglio.

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