Testo e foto di Marco Turini

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Otranto è una antica cittadina  arroccata sul mare salentino. Difficile non farsi affascinare dalla storia e dalla bellezza del posto. E se riuscite ad evitare le decine di bancarelle che si affacciano sulle stradine strette non perdetevi i celebri mosaici della cattedrale. Questi raccontano di favole e di miti medievali che ci riportano alle leggende arturiane e ad un’attiva comunità religiosa che sopravvive ancora (partono da qua le oltre quaranta festività religiose che vengono celebrate ogni anno nella zona). Otranto è ufficialmente il comune più orientale d’Italia. E se nella antichità ha resistito (e coesistito) alle popolazioni più svariate oggi resiste ancora alle orde di turisti e alla speculazione edilizia. I residenti (quelli veri ) nei mesi estivi si affollano insieme ad i turisti sui litorali sabbiosi. Resiste Otranto e mantiene la fragranza di terre lontane e di antiche genti. Così diventa quasi naturale abbandonarsi ai sussurri costanti del vento che sembrano raccontare di un passato così importante.

« A Otranto non è difficile farsi invisibili e puoi illuderti di camminare sui bastioni come fossi un fantasma »(Roberto Cotroneo, Otranto, Mondadori, 1997)

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Una tipica stradina della città

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I mosaici della cattedrale

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I mosaici della cattedrale

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I mosaici della cattedrale

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I mosaici della cattedrale

 

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