Testo e foto di Isabella Mancini

La sua celebrazione è controversa. Il Mawlid, conosciuto anche come El Mawlid Annabawi, Mouloud, Mouled o Maoulide, è la festa religiosa che celebra la nascita del Profeta Maometto. Celebrato per la prima volta in Egitto nel 972 e da sempre considerato oggetto di preoccupazioni teologiche: c’è chi non la considera una tradizione musulmana, chi la festegia con doni e regali, chi con la preghiera. Quest’anno il Mawlid cade il 24 dicembre, vigilia della nascita di un altro profeta, Gesù. La Natività, la festa che celebra la nascita di Gesù, cade il 25 dicembre per la maggior parte delle chiese cristiane occidentali e greco-ortodosse. Per le chiese ortodosse orientali cade il 6 gennaio, il 7 per quelle ortodosse slave. Le date delle celebrazioni cambiano da calendario a calendario, se lunare, o solare, se fissato da un Concilio oppure dallo scadere delle tradizioni su come si conta lo scorrere del tempo. Intanto, in un anno in cui le distanze tra fedi, credi e religioni sembrano essere enormi, due momenti così importanti che ricordano la nascita dei Profeti si celebrano l’una vicino all’altra.
Chanukkà, festività ebraica che commemora la consacrazione del Tempio di Gerusalemme dopo la vittoria dei Maccabei contro l’esercito Greco-Siriano, si è appena conclusa e il 22 dicembre ricorre il digiugno del 10 Teveth. Il digiuno ricorda l’assedio di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor, re di Babilonia, e la distruzione del primo Tempio (nell’anno 586 a.e.v.). Questo giorno è stato designato come il “giorno di Kaddish generale” per tutte le vittime della Shoah la cui data di morte e luogo di sepoltura sono sconosciute.
Questa fine di 2015 vede le tre religioni monoteiste più vicine di quanto possa sembrare.

Che sia di buon auspicio per l’anno nuovo.

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