Testo a cura della Redazione

Mostre, convegni e cinema, ovviamente, per l’edizione 2018 del Trento Film festival che si terrà fino al 6 maggio. Paese ospite il Giappone a cui saranno dedicati talk e proiezioni ma anche 4 mostre.
La guida nepalese Pasang Lhamu Sherpa Akita, prima donna del suo paese ad aver scalato il K2, la free climber iraniana Nasim Eshqi, pioniera dell’arrampicata all’aperto in Medio Oriente, e stelle dell’alpinismo mondiale come Tommy Caldwell, Reinhold Messner, Hansjoerg Auer, Hervé Barmasse, Manolo, Adam Ondra, Nicola Tondini, Denis Urubko, Emilio Previtali e Alex Txikon. E poi ancora l’attore e regista Rocco Papaleo, gli scrittori Paolo Rumiz, Paolo Cognetti e Marco Albino Ferrari e il campione di ciclismo Francesco Moser. Giusto per parlare degli ospiti del 66. Trento Film Festival.
Temi centrali di questa edizione saranno la filosofia dello “slow mountain” – ovvero un approccio più lento e contemplativo alla natura – e i “confini” dell’alpinismo intesi come senso del limite e della rinuncia in alta quota.
Il primo sarà approfondito da Paolo Rumiz in un intervento su scrittura e cammino dal titolo “Scrivere con i piedi” (27.04), dal biker e giornalista Alessandro Bertolini con “10.000 chilometri in bicicletta”, cronaca della sua traversata in solitario del Nord America (30.04), e da Rocco Papaleo che in “Camminare mi piace” si racconterà tra teatro e canzoni (28.04).
Alla questione dei “confini” saranno riservati tre momenti d’eccezione: una serata speciale dedicata a Tomek Mackiewicz, lo scalatore polacco scomparso a gennaio sul Nanga Parbat, che verrà ricordato dalle testimonianze degli alpinisti Alex Txikon e Denis Urubko, oltre che del meteorologo Filippo Thiery e della moglie (1.05); lo spettacolo “Sulla via di Bruno Detassis” per scoprire, nel decennale della scomparsa del “Custode del Brenta”, come è cambiato il modo di vivere la montagna (3.05); e gran finale con ”L’assassinio dell’impossibile”, serata che vedrà protagonista il “re degli Ottomila” Reinhold Messner, per discutere con Tommy Caldwell, Hansjoerg Auer, Hervé Barmasse, Manolo, Adam Ondra e Nicola Tondini un invito a un “alpinismo di rinuncia”, con un approfondimento musicale a cura di Carlo Massarini.(4.05).
Grande attenzione quest’anno sarà tributata alle donne conquistatrici di vette con due appuntamenti da non perdere nella sezione “Incontri”: “Climbing in Iran e libertà. Come la gravità porta all’uguaglianza”, dialogo con Nasim Eshqi, unica climber dell’Iran ad aver fatto dell’alpinismo la propria professione, che accompagnerà il pubblico nell’esplorazione dello scenario iraniano dell’arrampicata, discutendo anche il contesto culturale del suo paese e le complessità che ha incontrato nella ricerca della propria strada (1.05). Altra importante testimonianza di cosa significhi diventare alpinista in un paese dove la montagna è un mondo soprattutto maschile sarà quella di Pasang Lhamu Sherpa Akita, la principale guida alpina del Nepal a cui, per il coraggio dimostrato nel terremoto del 2015, è stato assegnato il premio del National Geographic “Adventurer of the year”. Al Festival, Pasang Lhamu Sherpa Akita parteciperà alla proiezione del film che la vede protagonista: “Mothered by Mountains” di Renan Ozturk (20.04).

L’inaugurazione del Festival sarà affidata alla proiezione in versione restaurata di “Visages d’enfants”, capolavoro del cinema muto firmato da Jacques Feyder e accompagnato da musiche dal vivo dell’Orchestra Città Aperta dell’Aquila, scritte e dirette dal celebre compositore Carlo Crivelli (26.04).
Chiusura con il debutto italiano di “Resina”, pellicola firmata da Renzo Carbonera e ambientata in un Trentino arcaico e affascinante.

E poi il festival nel festival: MontagnaLibri, la rassegna dell’editoria di montagna. Tra le personalità letterarie in cartellone l’alpinista, sciatore e scrittore Emilio Previtali, il vincitore del Premio Strega 2017 Paolo Cognetti e lo scrittore e giornalista Marco Albino Ferrari.
Da non tralasciare le mostre, ben 12 tra cui “Storie dell’arcipelago sottosopra”, personale dell’artista e illustratore Philip Giordano, autore del manifesto di quest’anno, “Bruno Detassis. Una vita libera in montagna”, sulla figura umana e sportiva del grande alpinista, e le attività per bambini e famiglie del Parco dei Mestieri.

Programmazione cinematografica a cura di Sergio Fant. Soci del festival i Comuni di Trento e Bolzano, il CAI e la Camera di Commercio di Trento.

www.trentofestival.it