Il 28 gennaio si è riunita la Giuria, formata dai componenti della Redazione di Erodoto108, per selezionare i 5 vincitori del Photo Contest: 1foto1storia.
I partecipanti ammessi alla selezione finale sono stati 67. Dopo un’attenta analisi si è proceduto ad una prima selezione e successivamente alla scelta dei 5 vincitori. La seconda fase è stata quella più difficile in quanto la qualità del materiale era veramente elevata e di pari livello. Alla fine, a maggioranza, la Giuria seleziona le seguenti 5 opere, che verranno pubblicate nel numero 6 della rivista Erodoto108.

Laura Montesi “Il baule della sposa”, San Dionisio del Mar, Oaxaca, Messico, novembre 2013
“E’ il giorno delle nozze. Coperte, pentole e tegami si accatastano sopra il petate e sotto gli occhi vigili della madrina che benedice la giovane coppia e ne sigilla l’unione pronunciando consigli dal sapore antico. Vi vorrete bene e vi rispetterete. Questi doni non li venderete piuttosto li userete, li conserverete o li reciprocherete in un’altra occasione festiva. Gli sposi introiettano il senso di indebitamento che li legherà a vita alla loro comunità: un dono libero non crea vincoli sociali.”

Motivazione della giuria: sia la foto che la storia rappresentano in pieno lo spirito del contest.

Montesi

 

Massimo Ravera, “l’Artigiano”, Istanbul, novembre 2013
“L’artigiano con maestria nella sua soffitta tra i tetti del Gran Bazaar di Istanbul crea le sue opere, ancora oggi fatte a mano come gli è stato tramandato. In quella soffitta è racchiuso tutto il suo mondo.”

Motivazione della giuria: per l’immagine che, da sola, racconta di sudore, polvere, tè alla mela e voci dai bazar.

Ravera

 

Mariano Silletti, “ Homo Faber”, Montescaglioso (MT) Italia, novembre 2012
“Attenzione alle mani”, è il monito che campeggia nell’officina di Mario, fabbro di professione: è il monito che non dimentica mai, quando i suoi abili arti cercano di plasmare con sapienza e maestria il ferro. Mario vive e lavora a Montescaglioso in provincia di Matera. Quando si entra nella sua officina, buia e nascosta, per un istante si ha l’impressione di varcare i cancelli di Mordor, la città della saga de Il Signore degli anelli, dove fabbri malvagi creavano i terribili orchi.”

Motivazione della giuria: per i particolari e l’accuratezza dello scatto.

Silletti

 

Giovanni Baldini, “Scuola superiore Pripyat”, Pripyat – Ucraina, giugno 2010
“Dal giorno del disastro di Chernobyl la città di Pripyat è una città fantasma. Tutte le agenzie di Kiev offrono un tour. Il colpo d’occhio è impressionante, ma molti dettagli fanno dubitare dell’integrità di quello che potrebbe essere un luogo di memoria per tutti gli europei. Come queste maschere, dotazione comune di ogni scuola che fosse vicina a possibili obiettivi militari: distese scenicamente evocano apocalissi nucleari, in realtà inutili e mai usate sono vestigia della guerra fredda.”

Motivazione della giuria: per la storia e la confusione che l’immagine trasmette. Una bugia, che in apparenza non lo è.

Baldini

 

Vito Alagna, “Italo”, Erice – Sicilia, aprile 2010
“Ho incontrato Italo durante una delle mie passeggiate fotografiche per le vie di Erice, piccolo paesino medievale vicino Trapani. Alta tra le nuvole, con le sue casette strette strette, come per proteggersi dal freddo, e le sue caratteristiche stradine selciate, Erice resta ferma nel tempo e in questa cornice, Italo sembrava essere sbucato da tempi lontanissimi per recitare ancora nel palcoscenico della vita.”

Motivazione della giuria: perché Italo rappresenta in toto la sua Erice: “ferma nel tempo, come per proteggersi dal freddo”

Alagna