testo e fotografie di Irene Doda
È febbraio, il periodo del disgelo.
Il paesaggio islandese mescola neve scintillante e pallido sole. Sembra un acquerello steso ad asciugare. In due giorni attraverso parte della costa meridionale, da Reykjavík fino all’area di Hofn.
Lo scenario cambia oltre il finestrino del minibus di cui sono a bordo, da ampi altopiani brulli e incrostati di neve a montagne sinuose dai fianchi verdi.
Le descrizioni verbali lasciano il tempo che trovano: la parte migliore la vogliono gli occhi, anche se da dietro l’ obiettivo della macchina fotografica (impossibile staccarsene un attimo, tanta è a voglia di non lasciar sfuggire le meraviglie che mi circondano).
I file jpeg non le rendono giustizia: questo è un piccolo, parziale, essenziale squarcio dell’Islanda.