Testo e foto di Letizia Sgalambro

Ogni fiorentino con più di 50 anni ha un suo ricordo personale dell’alluvione del 1966, che spesso sovrappone alla memoria pubblica, arricchendola della sua esperienza. L’alluvione che ci ha colpito 50 anni fa è rimasta nel nostro cuore come una cicatrice, che anche se non fa più male, è lì a ricordare un pericolo scampato.

50 anni. Una ricorrenza importante, ed è per questo motivo che gli eventi per ricordare e riflettere si rincorrono in giorno giorno, per arrivare al loro culmine il 4 Novembre.

Il sindaco di Firenze all’epoca era Piero Bargellini e in questi giorni c’è la possibilità di visitare il suo studio, dove è stata allestita una piccola mostra, dal titolo Gli alluvionati e il loro Sindaco, testimonianze inedite nello studio di Piero Bargellini che intende ricordare il rapporto di Bargellini sia con le istituzioni che con i cittadini.

img_2598img_2608Fra le tante cose che fece, il sindaco chiese a tutti i fiorentini di scrivergli, per creare un legame forte, per far sentire che era interessato a ogni singolo problema, per poter intervenire velocemente nelle situazioni più gravi. A volte chi aveva perso tutto non era capace di scrivere, allora incaricava il figlio o il nipote a scrivere per lui.

lettere dei fiorentini al sindaco

La biblioteca Nazionale è stato uno degli edifici più colpiti dall’alluvione, fu anche uno dei principali centri che accolse i cosiddetti Angeli del fango ragazzi di ogni età e nazionalità che per giorni lavorarono insieme per recuperare libri e manoscritti, insieme a quelli che, poco più in là, lavoravano in Santa Croce o al Museo degli Uffizi.

E la Biblioteca Nazionale è una delle protagoniste delle commemorazioni: ha messo a disposizione tutto il suo archivio fotografico che è stato scansionato e messo in rete e utilizzato per realizzare il progetto Arno 66, la macchina del tempo.

img_2633 E’ stato allestito un percorso di realtà aumentata, sia dentro la dentro la biblioteca che in giro per la città, da fruire attraverso tablet o smartphone, che consentirà di vedere le immagini dell’epoca dal punto esatto dove sono state scattate con l’aggiunta a volte di brevi video. Per tutta Firenze sono stati installati dei piccoli totem che permettono di rivedere in trasparenza le immagini del passato.

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Si potrà anche effettuare il Tour virtuale della biblioteca stessa attraverso l’uso di un caschetto che permetterà di camminare per gli spazi rivendendoli come erano durante i gironi dell’alluvione. Per chi non può muoversi da casa o vive troppo lontano da Firenze, è stato creato un sito arno66ar.it che permette di vivere un’esperienza simile. Dal sito si può accedere alla visione dell’archivio fotografico, o iniziare un tour virtuale della biblioteca. Il progetto non è ancora finito, se qualcuno possiede foto personali dell’alluvione, può contribuire ad arricchire l’archivio.