sesta puntata del viaggio nello storico quartiere di Bologna al di là del ponte della ferrovia

racconta e fotografa Paolo Muran

 

– Ciao
Un ciao e un bel sorriso ecco come mi ha accolto nel suo negozio, assieme a un odore misto di spezie, creme, alimenti appena cotti, tinture e lacche, questa bella donna di colore.
Si chiama Edith, viene dalla Nigeria, per la precisione dal paese di  Bellì vicino a Lagos.

– Sono venuta qui 16 anni fa (il suo italiano è perfetto), ho 4 figli che vanno a scuola e un marito. Viviamo tutti a Bologna ma io torno spesso in Nigeria.  Appena sono arrivata ho aperto subito questo negozio in Via Nicolò Dall’Arca. L’ho chiamato come me: “Edith Bazaar.”

– Ma che negozio è?
– Come che negozio è? …è un negozio!

Già…. ma dovreste vedere cos’è l’Edith Bazaar. Aperto da 16 anni non ha subito nessuna contaminazione con i negozi italiani. E’ rimasto completamente africano.
Sacchi di riso, miglio, cuscus, uno sopra l’altro, sul pavimento.
Scaffalature semplici, esposizione apparentemente casuale di prodotti tipici africani.
I due cestoni ai piedi del tavolaccio che fa da banco, contengono enormi radici dalla forma di ravanello e dalle dimensioni di un tubo della stufa.

– Quello è il “Gnam” si trova solo in Nigeria , lo usiamo dappertutto…lo devi grattu…. (mi distraggo mentre mi spiega, penso all’indirizzo merceologico prevalente di questo Bazaar . ….Cosmetica potrebbe essere!)

– Quindi i tuoi clienti sono tutti africani!
– No , vengono anche gli italiani.
– Ma dai?? e che cosa vengono a fare?

Mi indica con la mano la scaffalatura di sinistra. In mezzo a delle confezioni di non so cosa, dove sulle scatole ci sono facce sorridenti di ragazzo o ragazza di colore, tra due file di trecce di capelli, ci sono due bottiglie di passata di pomodoro Mutti.

– Vengono per comprare la passata di pomodoro Mutti???
– Nooo …vengono per i capelli. I ragazzi comprano le “estension”, gli uomini le tinte per i capelli o per la barba. Poi ci sono quelli che comprano le fiale per curare i capelli.
– Curare i capelli?? (Mi tolgo il cappello)
– No, a te serve una parrucca!

– Ciao!!

(Sembrava più simpatica)

 

Paolo Muran, 60 anni, è nato a Bologna nel quartiere Bolognina, dove vive. Regista, direttore della fotografia e produttore, insieme al gruppo Pierrot e la Rosa, ha prodotto e realizzato i documentari di Gianni Celati. Oltre a molti corti e documentari, gli ultimi importanti lavori sono “Il Cielo Capovolto” (2014), sull’ultimo scudetto del Bologna, prodotto dalla Cineteca di Bologna e “Man on the river-London to Istanbul” sul viaggio di Giacomo De Stefano lungo i fiumi dell’Europa (2015).