Una Turchia, due Turchie, tante Turchie

Corso di geopolitica – XV edizione
Firenze, 13 febbraio – 2 aprile 2014
Circolo Vie Nuove in collaborazione con Forum per i Problemi della Pace e della Guerra

COVER-TURCHIA-L_51o3t3ai

Da un decennio la Turchia ha un governo islamico che sta modificando l’impalcatura istituzionale derivata dalla rivoluzione kemalista e che ha ridotto drasticamente la presa dei militari sulla politica. Le riforme, suggerite anche dall’Unione Europea in vista di una sempre rinviata adesione di questo Stato asiatico ma europeo per vocazione, hanno aumentato la divisione in due della Turchia lungo una linea confessionale, culturale e comportamentale. Il dissidio è apparso drammaticamente anche l’anno scorso con gli scontri in Piazza Taksim a Istanbul per fermare l’abbattimento di un bosco nel quadro della politica urbanistica, a sua volta controversa, che fa parte del programma di Erdoğan. La Turchia di Recep Tayyip Erdoğan, affiancato dal suo attivissimo e brillante ministro degli Esteri Ahmet DavutoÄŸlu, ha lanciato una politica estera molto dinamica lasciando il segno in quella vasta area cruciale che, attraverso il Medio Oriente e il Caucaso, si estende dal Mediterraneo all’Asia centrale con le sue repubbliche turcofone. La guerra in Siria e lo “strappo” intervenuto in Egitto con la caduta del governo dei Fratelli musulmani stanno mettendo a dura prova il ruolo che la Turchia sembrava destinata a svolgere con il suo modello islamico e le alleanze a tutto campo.

Gli incontri si tengono alle ore 21.00

INFO e ISCRZIONI: tel 055 68.33.88 393.91.90.534 – Daniele vienuove@vienuove.it
055 68.00.165 forumcd@tin.it
www.vienuove.it www.onlineforum.it

EVENTO FACEBOOK

Dal 5 marzo al 2 aprile 2014, in parallelo al corso, si terranno inoltre gli appuntamenti de “L’Altra Turchia”. Proiezioni di film e incontri d’approfondimento). Gli iscritti al corso avranno diritto a partecipare anche agli appuntamenti de “L’Altra Turchia”.

PROGRAMMA

Giovedì 13 febbraio 2014
Un ruolo strategico fra Europa e Asia
Tavola rotonda (ad ingresso libero) con il  Prof. Franco Cardini – storico, saggista, docente per l’Istituto Italiano di Scienze Umane e Direttore del Centro di Studi sulle Arti e le Culture dell’Oriente; Fabio L. Grassi – Ricercatore di Storia dell’Europa Orientale – Sapienza Università di Roma; Alberto Toscano – giornalista e politologo, con sede a Parigi. Coordina Gian Paolo Calchi Novati

L’ingresso della Turchia nell’Europa di Bruxelles ha incontrato più ostacoli del previsto ma ciò non riduce l’importanza di questa potenza emergente nel sistema eurasiatico e internazionale. Il neo-ottomanesimo elaborato dal partito islamico al potere doveva escludere ogni criticità con i paesi vicini. Gli sviluppi delle Primavere arabe, lo scontro sunniti-sciiti che divide sempre più il Medio Oriente, il difficile rapporto con Israele e, naturalmente, i contraccolpi di un progetto che sta a mezza strada fra islamizzazione e occidentalizzazione rendono il quadro nello stesso tempo esaltante e preoccupante.

Lunedì 17 febbraio 2014
La lunga marcia di un popolo e di una nazione che è stata un impero
Giorgio Del Zanna – Università Cattolica, Milano
Partendo dall’Asia più remota, i turchi sono approdati al Mediterraneo costituendo uno Stato che ha dominato per tre secoli un territorio articolato su tre continenti. Istanbul, la Bisanzio e Costantinopoli storica, è diventata addirittura la capitale del Califfato. L’Impero Ottomano è crollato vittima delle sue contraddizioni e degli eventi bellici. Mustafa Kemal Atatürk ha fondato negli anni Venti del Novecento uno Stato nuovo, su una base fortemente nazionalista, de-islamizzato e de-arabizzato, prendendo a prestito i principi istituzionali dall’Europa. Nel secondo dopoguerra la Turchia, che è entrata a far parte del Patto atlantico ma non della Comunità europea, ha conosciuto una serie di crisi costituzionali in cui l’esercito ha imposto il suo diritto di intervento come custode dell’eredità kemalista. Dal 2002 il governo è saldamente nelle mani del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp), a vocazione islamica.

Lunedì 24 febbraio 2014
Lo Stato nazionale e le questioni armena e curda
Antonia Arslan “esperta di storia e cultura armena, autrice del libro “La masseria delle allodole“;  Alessandro Michelucci  giornalista, direttore del Centro Documentazione Popoli Minacciati; Ozlem Tanrikulu, presidente dell‘Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia (UIKI-Onlus)
La rivoluzione kemalista ha omologato l’identità dello Stato a prezzo di una guerra con la Grecia e di una semplificazioneâ della composizione nazionale. L’ottomanesimo e lo stesso pan-turanesimo hanno lasciato il posto a una vocazione dominata dal nazionalismo turco. Minoranze ingenti come quelle curda, armena e assira si sono trovate spiazzate, perseguitate e discriminate a vari livelli. Il massacro degli armeni, avvenuto in coincidenza della Prima guerra mondiale, è considerato il primo genocidio del Novecento: è ancora causa di giudizi contrastanti in Turchia e nel mondo, dove la diaspora armena è molto attiva anche nel difendere la memoria. È sempre in bilico il rapporto fra turchi e curdi, un popolo di frontiera in cerca di una patria presente con statuti diversi anche in Iraq, Iran e Siria. Le questioni armena e curda sono discusse con due testimoni.

Lunedì 3 marzo 2014
Gli islamici al potere fra rivoluzione e restaurazione
Marta Ottaviani – giornalista free-lance con sede a Istanbul, autrice di “Mille e una Turchia
La Turchia moderna è nata con l’impronta secolarizzata voluta da Mustafa Kemal Atatürk. Nel Duemila la tradizione islamica ha ripreso il centro della scena con le ripetute vittorie elettorali del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp). Il velo è tornato legale ed è ormai molto diffuso. Ci sono o saranno conseguenze sui diritti civili ormai parte integrante della società turca? Si è riaperta la scissione fra città e mondo rurale? Con le riforme dell’Akp i militari hanno perso la loro egemonia e in teoria la politica è sovrana e con essa la volontà popolare che si esprime nel voto. La gestione economica, con un boom di cui nessuno è in grado di valutare la  consistenza reale e la durata, ha creato ricchezza ma potrebbe incidere sulla coesione sociale.

Lunedì 10 marzo 2014
La sponda del mondo turcofono nell’Asia centrale
Francesco Mazzucotelli  titolare della Cattedra di studi turchi Maria Antonia Fantetti Di Casola presso il Collegio Nuovo dell’Università di Pavia.
Le ex-repubbliche sovietiche dell’Asia centrale, tutte meno il Tagikistan abitate da popolazioni linguisticamente affini alla Turchia, costituiscono una riserva di influenza e di grandeur per la Turchia. Nonché un possibile sbocco per le sue esportazioni. È qui che si svolge la competizione sulle lunghe distanze con la Russia e la Cina.

Lunedì 17 marzo 2014
L’energia senza energia: la fitta trama degli oleodotti
Daniele Atzori – dottore in Government and International Affairs presso l’University of Durham, Gran Bretagna
Pur non potendo vantare una produzione significativa di idrocarburi, la Turchia è un protagonista assoluto della questione energetica. Il suo spazio è un hub quasi obbligato per il trasporto via terra di petrolio e gas dai luoghi di produzione in Asia centrale verso il Mediterraneo e i mercati europei. La contesa sui tracciati delle pipe-lines “ il cui percorso può significare una maggiore o minore dipendenza da chi controlla le fonti  è una specie di Risiko dal vero che impegna i grandi produttori come la Russia e i consumatori dell’Unione Europea.

Lunedì 24 marzo 2014
Istanbul: il Bosforo, le moschee e lo sconquasso urbanistico.
Da l’Ultimo Harem❠a piazza Taksim.
Serra Yilmaz – attrice / Ayşe Saraçgil – Università di Firenze, Dipartimento di Lingue, Letterature e Studi Interculturali – Turcologia.
La più orientale delle città turche, con uno sky-line di minareti che è secondo solo a quello del Cairo, sorge nella piccola porzione di Turchia europea ma è unita all’Asia da un ponte e da un viadotto. Erdoğan vuole lasciare il segno del suo governo nell’antica capitale califfale e molti quartieri sono stati messi sottosopra. Non è un caso che l’assalto a un luogo centralissimo di Istanbul sia stato la causa immediata di duri atti di contestazione contro il governo islamico.
Il mito di Istanbul e le sue trasformazioni attraverso il racconto di una delle massime esperte di lingua e letteratura turca, e della celebre attrice Yilmaz, fino al 2004 nella compagnia del Teatro della città di Istanbul e icona del cinema di Ferzan Özpetek.
Serra  Yilmaz sarà ospite a Firenze del cartellone di Pupi e Fresedde, dal 13 al 30 marzo 2014, presso il  Teatro di Rifredi, per replicare l’acclamato spettacolo “l’ultimo Haremâ” che la vede protagonista. Testo e regia di Angelo Savelli.  Info: 055.422.03.61 / www.teatrodirifredi.it

Lunedì 31 marzo 2014
Cercava l’Occidente e ha incontrato l’America prima dell’Europa
Alberto Tonini  docente di Storia delle relazioni internazionali per l’Università di Firenze e presidente del Forum per i Problemi della Pace e della Guerra.
Da Mustafa Kemal in poi la Turchia ha guardato verso Ovest. Aveva in mente soprattutto l’Europa ma il sogno europeo, che forse nel frattempo ha perso di popolarità e attrazione, non  si è realizzato. In cambio la Turchia è stata ammessa nella Nato per coprire l’Europa sud-orientale. La proiezione strategica del neo-ottomanesimo così come concepita dal governo ErdoğanDavutoÄŸlu non sconfessa la scelta occidentalista ma si propone di trovare vie nuove di collaborazione e cogestione nel Medio Oriente e oltre. . Fra Primavere arabe, guerra in Siria e gli alti e bassi del rapporto con Israele, non tutti i disegni hanno avuto successo.

Consulenza scientifica
Prof. Gian Paolo Calchi Novati ISPI, Università di Pavia. Roma La Sapienza.

S.L.