testo e foto di Eloisa Di Rocco

 

Nel film ‘Cars’, della Disney Pixar, Saetta McQueen è un’arrogante auto da corsa che finisce per sbaglio in una cittadina un tempo molto à la page, poi dimenticata da tutti dopo la costruzione di un’autostrada che l’ha tagliata fuori dalle rotte turistiche. L’intraprendenza e la determinazione degli abitanti trasformeranno non solo il destino del posto, ma anche quello dell’eroe della storia.

A Valle d’Istria, in Croazia, non ci sono finita per sbaglio ma quando ho conosciuto la sua storia ho pensato a ‘Cars’. Ecco perché.

Sono le 7 del mattino. Sono sveglia da un’ora dentro a un’elegante mobile home di Mon Perin, un campeggio allungato su una lunga e verdissima costa di mare che dista solo cinque chilometri da Valle d’Istria. Qui ho fatto il mio primo bagno dell’anno, in un’acqua trasparente e frizzante. Sono da sola.

Partire, viaggiare, arrivare, sistemarmi, raggiungere la spiaggia ed entrare in acqua è stato un unico movimento. Mi sono fermata solo una volta fuori, quando ho aperto il palmo delle mani per sentire il calore e la rugosità della roccia sulla quale mi ero stesa al sole. Ho respirato e ho sentito di essere sul lato giusto del Mar Adriatico.

mon perin 2È il 3 giugno, stasera c’è la finale di Champions League, tra la Juve e il Real Madrid. Massimo, il direttore del campeggio, mentre mi racconta la storia di Valle mi confessa di essere nervoso. Teme per la sua Juve. Per scaramanzia, mi dice salutandomi, vedrà la partita come sempre a casa dello stesso amico e non al bar del campeggio, dove invece un folto pubblico di tifosi potrà seguire la telecronaca della disfatta dal maxi schermo piantato nel mare, a venti metri dalla spiaggia, ovviamente in lingua croata.

Il maxi schermo è una novità del 2015, come la pavimentazione e gli ombrelloni davanti al lounge bar.

maxi schermoCinque anni fa i primi bungalow e le prime piazzole ricavate fra i lecci. Dieci anni fa solo lecci.

A farla in auto, la costa che unisce Rovigno a Pula e che dieci anni fa era tutta selvaggia, oggi non sembra cambiata molto. Morbide curve, campi e vigneti, macchia mediterranea e nessun cartello pubblicitario di alcun tipo. E poi Valle, che essendo a metà strada ci si è sempre dovuti passare per forza. Non può vantare il fascino di Rovigno né le dimensioni di Pula ma appoggiata com’è sulla collina, come una bella ragazza in attesa di addormentarsi nell’ora della siesta, vale una passeggiata fra le sue mura fresche e un gelato serale in piazza.

Ma ha rischiato di essere lasciata a se stessa, Valle, quando fra Rovigno e Pula un piano regionale aveva deciso che dovesse passarci un’autostrada. Altro che lecci.

È in quel momento che i mille abitanti del paese prendono in mano la situazione e si costituiscono in una associazione che protesta e raccoglie fondi per portare avanti la battaglia e infine convincere il distretto regionale ad annullare il piano dell’autostrada.

Con l’autotassazione si accorgono di aver raccolto un milione di euro, mi dice Massimo. Decidono di non arrestarsi lì e di rilanciare, offrendo un motivo per fermarsi a Valle. Per venirci di proposito e non solo passarci per caso. Con questo progetto vincono le elezioni cittadine e le rivincono al mandato successivo.

Il progetto prevede un campeggio, che non stravolga la costa che lo accoglie ma anzi funzioni da volano per l’economia della zona. Nel campeggio sono impiegati i giovani e gli anziani in pensione del paese di Valle. I due ottimi ristoranti accolgono clienti anche da fuori. La chicca è poi il grande orto interno, che offre ai villeggianti la possibilità di raccogliere zucchine, cocomeri, carote, insalata, pomodori, ogni mattina, liberamente al costo di 2 euro (gratis in bassa stagione).

ortoMa il comitato dei cittadini di Valle ha mire espansionistiche. Il successo del campeggio adesso deve poter portare vantaggio anche a Valle, la bella addormentata.

Ecco l’idea di un albergo diffuso dentro al paese. Le strade saranno i corridoi e le stanze le case dei privati. Un Airbnb tutto locale. Qualcuno ha già dato la disponibilità. Principalmente anziani in cerca di compagnia e con tanto spazio in casa, perché i giovani sono andati via.

valle 2Per riportare i giovani a Valle, a questo proposito, il piano prevede tassi agevolati per l’edificazione di case su terreni praticamente regalati dal Comune, wifi libero, possibilità di lavoro nell’accoglienza turistica che anche qui, e non più solo a Rovigno e a Pula, sta trovando la sua ragion d’essere. Insomma la bella addormentata che viveva solo per essere ammirata velocemente dal finestrino della macchina ha dimostrato di saper offrire qualcosa di più. Una storia. Come una Sherazade moderna ti chiede di starla ad ascoltare per continuare a vivere.

Io una bella storia da leggere me l’ero anche portata, ma non ho letto una riga. Sento piuttosto di aver fatto parte io, di questa storia. Non da protagonista ma da quasi invisibile comparsa. Nel ristorante pieno di famiglie tedesche come nel locale a lume di candela dove ho sempre cenato da sola. Nella mobile

home fin troppo grande che mi ha ospitato, con due bagni, due camere e il patio, che non riporta alcuna traccia del mio passaggio; sul letto ho appena posato la testa senza quasi sollevare le lenzuola.

Sulla roccia dove sono stata pressoché tutto il mio tempo qui, la stessa ogni mattina e ogni pomeriggio, appoggiavo solo l’asciugamano. Intorno non ho avuto quasi testimoni e se ci sono stati non li ho visti, avrò avuto gli occhi chiusi, né li ho sentiti perché devo aver ascoltato solo l’acqua coi suoi cambi d’umore.
Ho tastato con le mani la ruvida roccia, con i piedi l’ho camminata con attenzione, l’ho osservata da sdraiata per ore, è composta da piccolissime conchiglie calcificate. Ho provato a grattare via le telline, infastidire i paguri e sollevare i sassi per veder scappare i granchietti, ho lasciato che pesci, libellule, farfalle mi attraversassero come se non io fossi lì.

I protagonisti sono i cittadini di Valle. Come Massimo. Che però il giorno della mia partenza non sono riuscita a salutare, triste com’era – ancora – per quella Coppa mancata.

Lo immagino però seduto al bar, davanti al mare turchese, insieme ai suoi collaboratori e concittadini, e sono certa che alla fine abbiano vinto loro.sassi

Eloisa Di Rocco ha 42 anni. È nata a Roma, ha vissuto a Chicago, risiede a Reggio Emilia dove lavora per la comunicazione in ambito educativo. Nel 1999 ha aperto un blog fra i primi in Italia (www.lapizia.net), chiuso nel 2005.