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Da un antico mulino, a fine ottocento é nato l’abitato di Paterno. C’é una chiesa, dicono che sia del 1200. E una cava, adesso é chiusa, ma é ancora lì. Siamo nel Mugello, in una piccola frazione del comune di Vaglia, non lontano dalla Bolognese, la strada che attraversa gli Appennini e avvicina la Toscana all’Emilia.

Per la cava, in pochi decenni é stata sventrata una collina. La cava a un certo punto é divenuta una discarica clandestina di ogni tipo e i magistrati hanno parlato di intrusioni mafiose nella gestione degli abusi. Il disastro di Paterno é venuto alla luce lentamente, attraverso la strana incidenza di morti per tumore nella zona. Chi ha vissuto nella zona tra il 1995 e il 2013 é stato sottoposto a controlli sanitari. Sono state trovate 16 persone affette da tumore maligno, dieci decedute e sei ricoverate all’epoca delle indagini. I paesini di quella zona sono lontani tra loro, le persone esposte al rischio sono quindi ritenute troppo poche e il tempo di esposizione al rischio é troppo esiguo. E cosi l’indagine aspetta che il tempo passi e la statistica dia i giusti numeri per poter condannare.