Testo di Marco Turini, foto di Letizia Sgalambro. 

“I Riusi” ha aperto a Firenze solo da un mesetto, ma l’impressione che si percepisce appena entrati è che ci sia sempre stato. Il quartiere di S.Spirito è un crogiolo di piccoli locali, bar e luoghi anche diversi fra loro che caratterizzano fortemente il tessuto sociale ed urbano della zona. Ma le città non sono mai statiche, si trasformano, si adattano, acquisiscono nuovo carattere. Solamente il nome, I Riusi, tradisce la trasformazione di un altro ambiente. Diceva Calvino nelle sue Città Invisibili: “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano”.  Si perché prima di diventare un locale questo era un vecchio forno attivo sin dal diciottesimo secolo.

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Luca, Chiara, Simone e Claudio

Chiara e Simone, i titolari, ci accolgono con un sorriso. Una ex-parrucchiera ed un ex-muratore. “Ho avuto due sogni” dice Chiara: “il primo era quello di fare la parrucchiera, il secondo di aprire un locale come questo”. “Due sogni avverati!” dice compiaciuta. Suo fratello Claudio è il pizzaiolo mentre lo chef Luca è anche l'”artista” e l’organizzatore degli eventi culturali.

Prima di addentrarci in cucina vediamo un piccolo palco incastrato fra i tavoli. Una bella chitarra appoggiata ad una sedia fa intuire che l’attività culturale e musicale è già attiva da tempo.

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La bellezza in cucina. L’antico forno del ‘700 è ancora funzionante. E le specialità  della casa sono molto semplici: pasta fresca e pizza. “Il menù è composto da due o tre primi fatti bene ed ottime pizze” dice con orgoglio Simone. E sembra che gli ingredienti ci siano tutti per rendere questo un luogo a cui affezionarsi subito.

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Scopriamo che esiste anche un piano superiore con una area-lounge per organizzare ogni tipo di attività. Delle poltrone e decine di vinili sono in bella mostra in questo privè molto accogliente. Un salotto per organizzare eventi e non solo.  Unico neo, il caldo. Il vecchio forno sbuffa proprio sotto il pavimento della camera ed il calore si fa sentire. Probabilmente in estate ci vorrà un condizionatore sempre acceso pensa a voce alta Luca, ma in inverno “si sta da Dio”. Caldo o meno a noi piace moltissimo e stiamo già pensando di organizzarci un workshop per i lettori della nostra rivista.

Sappiamo che alcuni scrittori come Marco Vichi hanno già organizzato delle serate fra un bicchiere di vino ed una nota suonata. E che si sono già esibiti autori come Stefano Rapicavoli, Sergio Aloisio Rizzo e Amedeo Ronga. Solo qualche settimana fa era presente anche Benjamin Darvil, chitarrista, armonicista e compositore dei Crash Test Dummies.

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Finiamo di sorseggiare il nostro prosecco e ce ne andiamo in punta di piedi. La serata sta già cominciando ed i primi clienti stanno prendendo posto.

Sentiremo presto parlare de I Riusi

Per conoscere la loro attività seguite la loro pagina Facebook

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