Il Mastio restaurato è tornato ai torinesi. Lo ha fatto da giugno ospitando la seconda edizione de La Biennale Italia- Cina evento espositivo che mette a confronto il meglio della produzione contemporanea italiana e cinese. Pistoletto e Huang He, Monica Moro e Feng Ling. L’appuntamento prosegue fino all’8 novembre andando così a sovrapporsi a Artissima (6-8/11, via Bertola 34, Lingotto Fiere) per un ultimo rush finale.

Al Mastio si può vedere, proveniente dalla recente mostra al Palazzo Te di Mantova, la scultura concettuale «Rebar» firmata dall’ormai noto Ai Weiwei. Si tratta di una riproduzione in ceramica di un tondino di ferro, estratto dalle macerie del terremoto, del maggio 2008, che ha colpito la provincia cinese del Sichuan. La Biennale Italia-Cina ha anche un’altra sede espositiva, il Castello di Serralunga d’Alba, dove sono presenti i disegni di Mendini e lavori di Lan Shenghui, Mandelli, Gradi e Lin Jianfeng (orario:sino al 31 ottobre lun., gio. e ven.14-18, sab., dom. e festivi 11-13/14-18, dom.25 ottobre chiuso; dom.1, sab.7 e dom.8 novembre: 10-13/14-17; ingresso:8 euro, 3 euro ridotto 6-14 anni, 6 euro ridotto, gratuito portatori di handicap, www.castellodiserralunga.it).

Ma soprattutto al Mastio è atteso Ai Weiwei per ritirare un riconoscimento ufficiale e suggellare così la chiusura di un’esposizine che ha visto il dialogo protagonista di questo confronto artistico. In tutto 100 artisti di entrambi i paesi che sarà possibile scoprire ancora per qualche giorno. Ai Weiwei ha appena ricevuto il suo passaporto indietro dal governo cinese che glielo aveva ritirato nel 2011 dopo 80 giorni di detenzione aministrativa. Chissà cosa ci farebbe Ai Weiwei con i pezzi venuti giù dai soffitti affrescati della Cattedrale dell’Aquila o con le lastre ai polmoni dei morti di cancro a Taranto. Potremo provare a proporglielo.