Testo e foto di Anna Maria Semitaio

Mi piace fare lunghe passeggiate, insieme alla mia cagnolina, nella campagna che circonda Ruggiano, piccola frazione di Salve, nel Capo di Leuca. Dopo essermi lasciate alle spalle le case del centro abitato, mi incammino per una delle strade che si addentrano tra i campi di terra rossa e gli ulivi maestosi di questo estremo lembo di Puglia. Percorro poco meno di un chilometro e, su una curva, mi trovo davanti ad un fabbricato in pietra che sul portone reca una croce in metallo. È una costruzione alta, a torre, con sulla sommità i resti di un fregio ornamentale. Sulla facciata rimane integra un’iscrizione latina purtroppo illeggibile dal piano strada, più in basso una nicchia certamente conteneva un affresco, di cui restano visibili solo pallide tracce di colore. Il portone in legno chiaro è una sostituzione recente, indispensabile per salvaguardare l’interno, già sottoposto a furti e vandalismi. Un muretto a secco chiude sui due lati lo spazio intorno alla chiesetta, occupato da qualche albero e alti arbusti selvatici. La chiesa è collocata in un terreno privato, pertanto proprietà privata essa stessa, è stata edificata nel XVII secolo e, forse passata nel tempo di mano in mano, a memoria d’uomo appartiene da tempo considerevole alla locale famiglia dei Protopapa. Ho raccolto queste informazioni interrogando la gente del posto, ma ho impiegato un anno per riuscire a visitare quella che mi dicono essere una cappella dedicata alla Madonna di Costantinopoli (http://www.salveweb.it/ruggiano.htm).
Se alla fine ci sono riuscita lo devo a Maurizio, che a Ruggiano gestisce una rivendita di giornali/ cartolibreria, ospitata in un locale del cinquecentesco castello di Ruggiano, affacciato su piazza Santa Elia.
Sin dalla prima volta che gli chiedo notizie sulla cappella Maurizio mi parla di una chiave da chiedere ai proprietari, ma pare che la cosa presenti qualche difficoltà perchè la chiave non si sa mai di preciso quale dei proprietari la custodisca. Maurizio però mi ha sempre rassicurata che sarebbe riuscito ad avere la chiave e infatti alla fine, qualche giorno fa, in piedi davanti ai suoi giornali, ha tirato fuori da un cassetto la tanto sospirata (da me) chiave e mi ha dato appuntameno per il pomeriggio davanti alla cappella. Finalmente il portone si apre e davanti ai miei occhi appare una piccola navata bianca, un altare di pietra sormontato da un grande affresco ( di ignoto pittore salentino) , altri affreschi ricoprono le pareti angolari e anche la parete posteriore dell’altare, alcuni quadri sono poggiati nelle nicchie laterali. Pare che il quadro più prezioso sia stato trafugato anni fa.È evidente che i dipinti e gli affreschi avrebbero bisogno di cure urgenti. Ogni tanto la cappella viene aperta e vi si dice anche messa, come testimoniato dalla presenza di banchi di legno e di fiori freschi nei vasi e sull’altare, ma anche dalla presenza di una piccola scatola di metallo contenente ostie che Maurizio è incaricato di recuperare. Scatto qualche foto. Finita la visita, mentre Maurizio chiude a chiave il portoncino lo ringrazio per la sua cortesia e mi avvio verso il paese. Il sole è ancora alto sul Capo di Leuca.