testo di ivan fantini
foto di vincenzo garoiagabbiani2

dico a te anonimo larus, a te che trasporti consapevole la tua grande taglia, il tuo becco lungo e robusto, le tue zampe palmate.

ti vedo cambiare muta mentre ti stagli in volo, lo sento il grido che cerca la determinazione dell’adulto te. allora il marrone piumato diviene grigio e più volteggi e gridi, più ti fai nero. la tua livrea d’adulto è fatto incontestabile ora che la metafora d’efflorescenza è avvenuta e d’un tratto si modifica l’acuto grido che promana dal becco fattosi color senape, si modificano l’occhio che punta la preda, le zampe che la domineranno.

in pochi minuti ripetuti hai cancellato il concetto di stagione e non bastano più pesci, libellule e formiche volanti.

lo vedo, ti vedo, cerchi me, carogna umana che produce rifiuti, ma non l’avrai vinta, non opporrò resistenza. qui, nel palmo di mano ho preparato un convivio gratuito, un convivio animale.
qui, nel corpo di un mammifero c’è il ringraziamento per un tremore causato, per una paura avvertita, per una sconfitta sicura.

 

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ivan fantini, 45 anni, romagnolo, cuoco eterodosso e dimissionario, è preparatore di congetture a boscost’orto di marazzano (rn).

vincenzo garoia, 69 anni, romagnolo, già manager nel settore moda, ha passato una considerevole parte della sua infanzia seduto nel carrozzino di una guzzi 500 sidecar amaranto del 1938. forse non è ancora sceso.