Fotografie di Daniele Tamagni testo di Vittore Buzzi

“Un utilizzo così basso e meschino della mia foto che nasceva con tutt’altri propositi e prospettive…”
Daniele Tamagni , fotografo milanese già vincitore di un premio del World Press Photo nel 2011 è arrabbiato, non riesce a darsi pace. Una delle sue immagini scattate a a Brazzaville in Congo è stata “rubata” e deturpata con scritte razziste da Nick Griffin, leader della destra oltranzista scozzese.

Tamagni

Daniele Tamagni

Conosco Daniele da molti anni e so che il suo lavoro su sapeurs ovvero gli affiliati alla SAPE che non è la Spectre ma un acronimo per Society for the Advancement of People of Elegance è stato copiato, pubblicato senza autorizzazione in tutto il mondo ma mai era stato usato per fare propaganda ad u movimento xenofobo.

Al di fuori del fatto che esitano i diritti del fotografo italiano per fare causa al signor Griffin che ha imbrattato la foto di Tamagni con i suoi vaneggiamenti: “Il futuro del SNP”, “Noi accogliamo i rifugiati e i richiedenti asilo”, “La Scozia agli scozzesi dite no al SNP” (Scotland National Party) Griffin è caduto sempre più in basso, già allontanato dal SNP alcuni anni fa , ha fondato un suo partito che nelle elezioni della scorsa settimana è letteralmente “evaporato” perdendo il 99,7% dei voti. Insomma una dolce vendetta da parte dei “Gentleman di Bacongo”.
Il Twitter di Griffin (qui se volete vederlo) ha scatenato una serie di commenti opposti alle idee che voleva ispirare, Griffin è stato messo alla berlina da molti suoi compatrioti. Potete lasciare anche voi due righe per Mr. Griffin.

Come spesso accade dietro la foto utilizzata c’è una storia di amore e passione per l’Africa e per le persone che vi sono ritratte.
“La foto rubata da Griffin non è nemmeno quella che ho utilizzato per il libro”, mi dice Tamagni, “ sono il gruppo Piccadilly nel quartiere di Moungali, ispirato al Kilt che ogni tanto indossa il Principe Carlo. Fondato Ferolle Ngouabi (nipote dell’ex presidente congolese Marien Ngouabi ) nel 2001 ha 15 partecipanti che vestono kilt originali scozzesi”.

Rimane ovviamente una grande amarezza per un utilizzo della foto oltraggioso e lontano dagli scopi che l’avevano generata, e un dolce sapore di vittoria perché gli esiti sono stati contrari alle intenzioni di Griffin un caso in cui la fotografia si è ribellata ad un suo uso manipolatorio.