(foto di copertina di Luca Nizzoli Toetti)

La morte di Gianni Berengo Gardin. 94 anni. ‘Voleva fare solo foto buone’

Venezia, 1960. In vaporetto. Foto amatissima da Cartier-Bresson. Gioco di specchi

Ricordo di Vittore Buzzi

Gianni era un acuto misuratore, le macchine fotografiche, le foto scandiscono il tempo. La sua lunga carriera gli ha permesso di guardare e di vedere i grandi cambiamenti avvenuti nello spazio di un secolo. Ligio alla sua etica ha amato la fotografia, quella chimica con la grana e le sbavature, i bianchi e neri che riducendo la complessità del reale, mai in modo banale, davano una possibile chiave di lettura o almeno un senso di accettazione nei confronti di un mondo sempre più veloce e complesso. Mancherà la sua ironia e la sua schiettezza. Fu il primo maestro da foto amatore, seppe indirizzare i miei passi nel complesso e stratificato mondo della fotografia. Ci vedevamo raramente e ormai ancora più raramente parlavamo. Il suo archivio sarà un campo di studi per storici e sociologi. Piano la vecchia guardia della fotografia svanisce, sostituita da miliardi di immagini belle ma poco utili. Come diceva Mulas le foto si dividono in due sole categorie quelle BUONE e quelle no e Gianni voleva fare solo buone foto.

Gran Bretagna, 1977

Vittore Buzzi, 58 anni, milanese, fotografo, storyteller, fotogiornalista. Comincia a fotografare nel 1992. Non ha ancora smesso. Ha studiato fotografia con Roberta Valtorta, ha vinto prestigiosi premi internazionali di fotografia di ricerca e di reportage. Fra cui, nel 2013, un World Press Photo. Fotografa matrimoni sul lago di Como. Bellissimi i suoi ritratti. Insegna all’Accademia di Firenze.