Il 7 dicembre, il presidente Pedro Castillo, dopo un anno e mezzo disastroso, tenta un autogolpe. Il congresso lo destituisce, i giudici lo arrestano. Una donna, ex-vicepresidente, sale al potere per la prima volta. Sulle montagne divampa la rivolta dei ‘blocchi stradali’. E noi non sappiamo districarci in una storia aggrovigliata a quattromila metri.

Testo e foto di Frida Riviera

Ho letto bene? Sei presidenti negli ultimi quattro anni. Negli anni precedenti un ex-presidente si è sparato in testa, gli altri quattro sono stati arrestati per lo scandalo Odebrecht, immensa rete di corruzione diffusa in tutta l’America Latina. Un altro presidente, Alberto Fujimori, in galera, sua figlia candidata alla presidenza nelle ultime elezioni è stata sconfitta proprio da Pedro Castillo, presidente originario delle regioni andine. Castillo, un anno e mezzo di governo, è stato capace di cambiare settantasei ministri. Alla fine, il 7 dicembre, Castillo -indefinibile politicamente: un marxista di destra? Un radicale confuso? – ha tentato, raccontano, un autogolpe (altra abitudine peruviana). Ha cercato di dissolvere il Congresso (a maggioranza di destra) e poi ha tentato la fuga verso l’ambasciata messicana. Arrestato, adesso si trova in carcere, dove potrebbe rimanere per diciotto mesi in attesa di processo. Compagno di prigione, proprio Alberto Fujimori.

Il Perù è attraversato dal caos. Proteste soprattutto nelle province andine e meridionali del paese. Venticinque morti in due settimane. E la forma di lotta delle comunità indigene e dei paesi delle Ande: blocchiamo strade, stazioni, aeroporti. Con pietre, cumuli di sabbia e terra, alberi (quali alberi a quelle altitudini?) bruciati, mattoni. Non entra e non esce nessuna auto, nessun camion. A piedi, sì. Stato di emergenza. Media occidentali preoccupati per centinaia e centinaia di turisti bloccati a Cusco e a Machu Picchu.

Difficile capirci qualcosa con i nostri occhi europei: da leggere il reportage di Gabriella Saba sul Venerdì della settimana scorsa. Gli aggiornamenti di https://www.infobae.com/america/peru/. Un altro articolo: https://www.washingtonpost.com/es/post-opinion/2022/12/16/crisis-politica-peru-protestas-pedro-castillo-dina-boluarte-ingobernable/?fbclid=IwAR0uEb1e6DE-oT4Ov7G_WagKuJECJB2AjX5-NMkg5DIXHtN72W8V1oJPBS0

Tirate giù dagli scaffali, la trilogia di Manuel Scorza. Anni ’70. Il mondo andino di ‘Rulli di tamburo per Rancas.