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Dalla collaborazione tra i fotografi del collettivo TerraProject e lo scrittore Wu Ming 2 nasce 4.
4 è una mostra, curata da Daria Filardo, che inaugura alle Murate (Firenze) il 9 novembre, con un reading concerto di Wu Ming 2.
4 è un libro autoprodotto, curato da Renata Ferri e con il design di Ramon Pez, in prevendita su terraproject.net.
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Una mostra a cura di Daria Filardo

Dal 9 novembre al 30 novembre 2013

SUC – Spazio espositivo Le Murate

Piazza delle Murate, Firenze

Inaugurazione 9 novembre dalle 18.00 alle 22.00

Ore 19.00 reading concerto di Wu Ming 2

4 è una traccia (multipla) di parole e di immagini realizzate da TerraProject e Wu Ming 2.

4 è una trasformazione del paesaggio italiano in territorio. 4 riscrive i luoghi secondo una sintassi visivo/narrativa.

L’esperienza esplorativa di TerraProject e Wu Ming 2 è racchiusa nella metafora dei quattro elementi – aria, acqua terra, fuoco – linee guida nella costruzione di immagini di vulcani, impianti industriali, coste, città fratturate e personaggi immaginari.

I quattro capitoli del progetto – aria, acqua, terra, fuoco – sono dunque il frutto di un processo di selezione collettiva, un nuovo punto di partenza, quattro nuclei dentro i quali Wu Ming 2 si è orientato nella costruzione di quattro racconti.

Questo nuovo organismo fatto di parole e figure diventa un dispositivo che sposta la mera natura documentaria portandoci in un territorio altro, letterario e non solo geografico, fatto di una narrazione punteggiata da precisi riferimenti visivi che diventano i protagonisti di nuove storie.

La natura della rappresentazione fotografica si apre a nuove possibilità espressive, 4 diventa un lavoro a più mani che ha un nuovo ritmo fatto di scrittura e immagine integrate.

Il progetto sta diventando anche un libro illustrato a cura di Renata Ferri e con il design di Ramon Pez. Un progetto editoriale, completamente autoprodotto, in cui i due linguaggi – immagine e parola – sono intrinsecamente incastrati uno nell’altro. Per maggiori informazioni sulla campagna di prevendite è online la pagina www.terraproject.net/quattro.

 

Le immagini presentate appartengono a quattro progetti di fotografia documentaria che nascono in momenti diversi e che sono in questa occasione riuniti per fare il punto sia sulla pratica fotografica collettiva dei TerraProject sia su una visione dell’Italia. Questa nuova ricomposizione di immagini e parole sottolinea la natura mai neutra dell’immagine fotografica, una natura che ogni volta viene risignificata dal contesto. L’oggettualità fattuale della fotografia trova il suo senso nell’uso che ne viene fatto. In 4, le immagini sono costruzioni di segni, impronte della realtà, che si confondono con la finzione narrativa restituendoci nuove possibili traiettorie.

Nella realizzazione delle immagini i fotografi di TerraProject hanno percorso il territorio italiano, hanno viaggiato in luoghi diversi. Pratica usuale nei loro lavori collettivi è quella di usare un codice strutturale unico: il formato quadrato e una certa distanza nella costruzione dell’immagine. Il risultato è un linguaggio comune all’interno del quale lo spettatore non riconosce le singole mani, gli autori diversi. Questa modalità è caratteristica ormai affinata da anni dai TerraProject che conducono un lavoro di lettura della realtà attraverso la fotografia che segue due direttrici principali documentate sul loro sito terraproject.net: i lavori individuali realizzati in Italia e nel mondo singolarmente dai quattro componenti del gruppo e i lavori collettivi dove la diversità del singolo sguardo trova nel formato quadrato, nella scelta della pellicola, nella ‘distanza critica’ dello sguardo, una sintesi.

Questo viaggio in Italia è stato progettato attraverso la scelta di quattro aree tematiche che caratterizzano la natura delle immagini.

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Aria

Aria: l’elemento che ci aiuta a sopravvivere ha una natura complessa. L’aria invisibile e impalpabile si può documentare fotograficamente attraverso la scelta del soggetto e della luce. Un cielo terso o un “campanile a strisce bianche e rosse’”(Wu Ming 2) cioè una ciminiera industriale raccontano due storie diverse. I quattro fotografi di TerraProject si sono concentrati su quattro città, Cremona, Trieste, Taranto e Gela, situate in prossimità di importanti stabilimenti industriali. I centri abitati sono stati scelti sulla base dei dati raccolti dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ha mostrato come queste città abbiano i maggiori livelli di inquinanti atmosferici tipici delle emissioni industriali. Le fotografie perlustrano gli impianti quanto le aree limitrofe, sobborghi urbani apparentemente come altri, ma dove la qualità dell’aria e della vita è più problematica che in altre città.
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Acqua: l’elemento acqua è osservato attraverso una particolare distorsione italiana, ossia la pervasiva cementificazione delle coste. Il perimetro costiero – circa 7400 km di lunghezza – fondamentale margine terra/acqua della nostra penisola, è svilito nella sua percezione di luogo naturale e trasformato in paesaggio artificiale dove, in alcuni periodi dell’anno, si addensa turismo locale e estero. Secondo un rapporto di Legambiente, più della metà delle coste italiane è stata antropizzata. I fotografi hanno documentato la costa italiana da nord a sud, tracciando la presenza e allo stesso tempo l’abbandono delle strutture costruite in questi ultimi decenni. In questo capitolo si coglie la policentrica natura dell’Italia, la dimensione diffusa dei piccoli centri dove regnano le stesse logiche di cementificazione delle grandi città.

Terra: l’elemento terra è stato affrontato da un punto di vista molto parziale e molto italiano: l’attività sismica. L’Italia è più o meno intensamente zona sismica ed è stata teatro di importanti terremoti che hanno lasciato fratture architettoniche e sociali percepibili anche dopo molti decenni. I quattro fotografi hanno documentato cinque aree dove i terremoti hanno impresso il loro marchio negli ultimi quarant’anni anni: il Belice (1968), l’Irpinia (1980), l’ Umbria (1997), San Giuliano di Puglia (2002) e l’Aquila (2009). Le scosse sono nel territorio cesure naturali e sociali che individuano una nuova relazione fra il prima e il dopo. Il lavoro dei TerraProject documenta la forza della natura sulle costruzioni dell’uomo, il silenzio dell’abbandono, e il tentativo di ricostruzione in situ o in altri luoghi di specifiche comunità urbane e umane.

Fuoco: l’elemento fuoco sottolinea una natura peculiare e straordinaria del nostro paese, ossia la presenza di quattro vulcani attivi: Stromboli, Vulcano, Etna e Vesuvio. Questi siti naturali sono contraddistinti dalla forte presenza umana che da secoli convive in un equilibrio fragile e potente, come ad esempio i 700.000 abitanti che vivono nell’area vesuviana. I TerraProject hanno scalato caldere e sono ridiscesi in basso offrendoci visioni di questa identità italiana non troppo valorizzata, scandagliando il territorio, i paesi, i segni naturali e artificiali di questa lunga presenza e convivenza.

 

In mostra le immagini fanno da contrappunto ai racconti che si possono ascoltare in forma audio. La fotografia, come ogni immagine percepibile in un unico e veloce sguardo, può essere dilatata dal suono delle parole, in un suono/sguardo che a partire dal dato fotografico diventa finzione letteraria.

Questa commistione di immaginazione verbale e costruzione visiva è un’esperienza a prima vista spiazzante, perché non appartiene alla categoria dei diari di viaggio illustrati da fotografie che generalmente hanno una similarità descrittiva testo/immagine di più immediata comprensione.

In 4 il dato di realtà viene scardinato nella sua unità e trattato come frammento che scatena una reazione fantasiosa, che cerca appigli in un’altra immagine, che mescola e ricompone un iniziale ordine e ne fa un oggetto diverso. 4 ci mette nella condizione di essere spettatori attivi, che operano su più livelli di lettura, documentaria, immaginaria, personale; ci offre in fondo la possibilità di un altro viaggio (in Italia).

Daria Filardo

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“Fuoco”

Gli autori

TerraProject Photographers è un collettivo di fotografia documentaria fondato in Italia nel 2006 e composto dai fotografi Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini, Rocco Rorandelli e da Anna Iuzzolini, project coordinator. Tra i primi collettivi fotografici nati nel nostro paese, TerraProject sperimenta un’originale metodologia di scrittura collettiva, attraverso reportage di gruppo aventi come filo conduttore una ricercata uniformità stilistica. Da sempre attenti sia alla realtà italiana che a questioni globali, i lavori di TerraProject sono stati pubblicati sulle principali riviste internazionali ed esposti in Italia e all’estero.

Wu Ming è un collettivo di narratori nato nel 2000 per iniziativa dei quattro autori di Q, un romanzo storico firmato con il nome multiplo Luther Blissett. Insieme hanno scritto cinque romanzi, tre raccolte di saggi e un’antologia di racconti. In Rete gestiscono il blog Giap, uno tra i più frequentati spazi di confronto politico e culturale. I singoli membri di Wu Ming (identificati con un numero progressivo da 1 a 5) hanno pubblicato diverse opere da “solisti” e seguono numerosi progetti individuali. Wu Ming ha anche una sua sezione “musicale” – la rock band Wu Ming Contingent – e una di formazione e didattica – il Wu Ming Lab, con sede a Bologna.

 

Ingresso gratuito
Dal lunedì al sabato – Dalle 14.30 alle 20.00
SUC – Spazio espositivo Le Murate
Piazza della Murate, Firenze
Per informazioni: info@terraproject.net – 3491985030

 

La mostra è stata realizza col supporto di: Comune di Firenze, Arcus, MUS.E, Progetti Arte Contemporanea Le Murate
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“Acqua”