Testi e foto di Daniela Silvestri

Vilnius, capitale della Lituania; la più estesa delle tre Repubbliche baltiche. Una città efficiente, ben organizzata, pulita e sicura ma soprattutto effervescente dal punto di vista artistico e culturale. Offre eventi per tutti i gusti durante tutto l’anno: impossibile annoiarsi.

Il centro storico è ricco di palazzi in stile barocco; alcuni un po’ decadenti, ma che mantengono comunque un fascino particolare. Un mix di stili diversi: a mano a mano che ci si allontana dal centro le architetture gotiche e neoclassiche lasciano spazio a condomini di stampo sovietico, seguiti da graziose casette in legno colorato, da dove si intravedono moderni grattacieli.

Vivo a Vilnius ormai da tre anni, mi ero trasferita nel 2019 e qui mi sono subito sentita a casa. Oltre a definirla “il mio paradiso”, ci sono molte altre definizioni che la caratterizzano.

E’ chiamata “La città degli angeli”, in quanto molti edifici sono impreziositi da graziosi angioletti bianchi. Ho cominciato a fotografarli appena arrivata; per ora ne ho collezionati una cinquantina. È bello passeggiare per la città, alzare gli occhi e vedere un angioletto appollaiato a una finestra, a un terrazzo o sopra un portone. Spesso mi viene da pensare che sia lì per vegliare su di noi.

E’ anche “La città degli artisti”, con Užupis quale punto nevralgico, in cui si respira arte ovunque. Il quartiere è stato designato Repubblica, con una Costituzione propria formata da 49 articoli, alcuni piuttosto surreali… Il suo cuore, chiamato Inkubatorius, è un complesso di laboratori e gallerie d’arte a ridosso della Vilnele, il secondo fiume della città. Qui, le opere di artisti locali, s’intrecciano con quelle di chi viene da fuori. Gli stranieri, possono affittare piccoli studi per un periodo massimo di sei mesi, dove creare ed esporre le proprie creazioni. Ovunque s’incontrano simpatici e singolari allestimenti. Ma tutta la città è una fucina di opere particolari. Oltre alle numerose gallerie d’arte sparse ovunque, gli edifici sono abbelliti da parecchi murales, alcuni ormai datati e scoloriti, altri più recenti.

Fuori dal centro invece si trova la Open Gallery: gli edifici e i capannoni della zona industriale, ora sono adibiti a uffici e magazzini. Le pareti sono state dipinte da artisti provenienti da varie parti del mondo creando murales di varie grandezze e stili.

Per un attimo mi sembra di essere a Telliskivi – la creative city di Tallinn, che avevo visitato qualche tempo fa, nella vicina Estonia. Anche quel quartiere è un complesso di una decina di edifici, un tempo industriali, poi riadattati, in cui trovavano spazio gallerie con piccoli negozi, aziende creative, locali, perfino il più importante museo della fotografia estone. Mi ero addentrata tra i capannoni e continuavo a fotografare gli immensi murales che decoravano le pareti degli edifici. Un luogo frizzante, esuberante, in cui si respirava davvero la creatività, l’arte senza limiti, la voglia di fare, di riunire persone con interessi e passioni comuni: uno spazio di condivisione di idee e progetti utili a creare nuove sfide. Per questo forse non era stata una sorpresa trovare Andy Warhol protagonista di uno di quei murales nell’altra capitale baltica.

Ritorno alla realtà di Vilnius. Una grande cavalletta di metallo è appiccicata a un palazzo in Konstitucijos Prospektas; una mucca con le ali sporge dal muro in un cortile del centro. C’è anche un gattino di ottone: dicono che basti toccargli l’orecchio per far esaudire i tuoi desideri;  nel nuovo quartiere di Paupys un grande gorilla riposa pacifico nella piazzetta principale, mentre poco distante un coniglio blu è disteso a testa in giù: sembra osservarci divertito mentre passiamo.

Coniglio blu a Paupys

Vilnius è anche detta “La città dei fiori”. Per me è stata una sorpresa inaspettata: in realtà è un parco con la città dentro. Spazi verdi e aiuole fiorite, parchi e foreste abbondano in questa città. Da inizio primavera fino alla fine autunno vista e olfatto sono deliziati da mille colori e profumi: acacie, lillà, caprifogli, ippocastani, ortensie, gigli, rose, iris, decorano marciapiedi e aiuole condominiali, a cui si aggiungono i moltissimi negozi, mercati dedicati, bancarelle rionali, tavolini improvvisati sui marciapiedi, dove vengono venduti fiori. In Lituania i fiori occupano un posto particolare, non solo per eventi specifici, ma anche nella vita quotidiana. In ogni casa in cui sono entrata, c’era sempre un vaso con dei fiori sul tavolo del salotto o sul davanzale di una finestra.

Tanti saluti dal mio paradiso di angeli, arte e fiori.