Una ragazza italiana con un fidanzato di origine giamaicana: e non sono stranieri nel paese che non vuole immigrati.

Cartolina di Pier Maria Mazzola

Andare in bus a Londra

«Io qui non mi sento straniera. Anzi, nessuno a Londra mi sembra straniero. Be’, sì… a volte si scherza sull’accento, ma è solo per ridere». Sul Tamigi la giovane donna ci è arrivata, dall’Italia, quasi per caso, ha trovato lavoro subito senza nemmeno cercarlo, oggi ha un boyfriend inglese. Di origine giamaicana (poca ganja e tanti rasta). «Nemmeno lui mi sembra straniero». Ottimista? Ingenua? Marco Varvello, giornalista Rai da Londra, poco tenero con il paese della Brexit (Passo falso), ammette che «questo è un aspetto molto positivo del Regno Unito: è l’unico grande paese europeo veramente multietnico e multiculturale che ha integrato generazioni di immigrati». Il sindaco è di famiglia pachistana, il premier è un G2 indo-keniota. Ma… e oggi? I respingimenti fino in Rwanda? «Nel 2022 – nota il corrispondente Rai – l’immigrazione, tra legale e illegale, ha toccato i suoi massimi».

Intanto, jeans e cappotto old style, su Trafalgar Square c’è chi vede venire avanti «neri, asiatici ed etnie sottorappresentate». Nell’industria del videogame.