di Isabella Mancini/ Foto Massimo D’Amato

 

Up. Sopra la Fortezza, guardando verso il manicomio

Up. Sopra la Fortezza, guardando verso l’ex ospedale psichiatrico

“Giusto, giusto io parlo dei sogni
che sono figli di una mente vagabonda pieni soltanto di vana fantasia,
che ha meno sostanza dell’aria
ed è più incostante del vento
che ora corteggia le gelide gole del nord
e poi furibondo fugge lontano
tornando al sud in cerca di calore”
Mercuzio.

Si chiudono il 20 giugno le “Cene galeotte” al carcere di Volterra. Sei chef si sono alternati alla guida dei sette detenuti nella preparazione dei piatti per gli ospiti. Oltre centotrenta i commensali che una volta al mese, da febbraio, hanno varcato la porta della Fortezza per contribuire ai progetti sostenuti dalla Fondazione Il Cuore si scioglie: diecimila persone da quando esistono le cene galeotte. Solidarietà fuori dalle spesse mura medievali, ma anche guardando dentro al carcere perché, ad oggi, ben sedici detenuti, grazie anche alla formazione ricevuta durante la collaborazione con grandi nomi della cucina italiana, hanno trovato un vero lavoro presso i ristoranti della zona. Torcigliani, Agostini, Morabito, Schioppo, Morelli e ora Cipriani, gli chef ai fornelli (prenotazioni e informazioni su come partecipare sul sito www.cenegaleotte.it) per questa edizione.
Intanto il carcere di Volterra, che si appresta ad un importante cambiamento (Maria Grazia Giampiccolo sarà infatti spostata a dirigere il carcere di Sollicciano a Firenze), continua a guardare al teatro. Dal 14 al 27 luglio l’appuntamento è “in”, ma sono tornate anche le versioni “out” degli spettacoli della Compagnia della Fortezza. Dopo il Teatro Guglielmi di Massa è la volta di Firenze per la nuova messa in scena di Mercuzio non vuole morire, da cui sarà anche tratto un documentario realizzato da Lavinia Baroni. La Compagnia della Fortezza sarà ospitata da Palazzo Strozzi, il 3 luglio, per una versione “site specific”, realizzata all’interno del programma di eventi legato alla mostra Pontormo e Rosso Fiorentino. Non pensate di essere solo spettatori, vi dovrete sporcare le mani, entrare a contatto con Mercuzio e diventare protagonisti per chiedere che il riscatto per il poeta sia finalmente pagato. E se siete di questa razza strana che non i tirate indietro di fronte ai viaggi, anche quelli interiori, potete iniziarne uno nuovo proprio a Volterra partecipando all’organizzazione dell’evento collettivo che il 25 luglio, nell’ambito di del Festival di Teatro, sarà realizzato: Logos/rapsodia per Volterra inizia a prendere forma a comunciare dal 3 giugno, alle 21, al Teatro di San Pietro.

In cucina a preparare l'aperitivo che introduce alla Cena Galeotta

Down. In cucina a preparare l’aperitivo che introduce alla Cena Galeotta