Testo a cura della Redazione

Fino al 10 settembre 2020, alla Galleria d’architettura Selvaggio di Ascona, l’esposizione fotografica della disegnatrice e fotografa Patrizia Wyss.

Originaria della Svizzera francese. ha vissuto in Canton Ticino. Grande appassionata di viaggi in terre lontane, ha sempre utilizzato lo strumento fotografico per fissare istantanee e frammenti di vita quotidiana, vissuti durante il suo peregrinare per le strade del mondo.

Negli ultimi anni i suoi interessi si sono focalizzati prevalentemente nel reportage socio-geografico, nonché nell’elaborazione e nella creazione di opere legate alla natura.

Patrizia Wyss, Qercio (Etiopia) 2011

Patty aveva un modo originale e solamente suo per approcciarsi alla creazione di un’immagine. Prima di ogni fotografia nutriva il bisogno di immergersi nella situazione, di capire, di approfondire, di metabolizzare. Non scattava perché bisognava scattare.

Non la si vedeva mai “spianare” l’obiettivo di fronte a una persona. Neppure davanti a un paesaggio si approcciava con arroganza o indelicatezza. Patty era dotata di un rispettoso sesto senso che sbalordiva. Era invisibile quando metteva a fuoco.

Patrizia Wyss, Monastero di Heho (Myanmar) 2014

Sapeva strappare sorrisi nella disperazione di uno slum di Calcutta, conquistare la simpatia di uno sconosciuto incontrato per caso in un caffè, creare la delicata intesa per illuminare gli occhi di una donna in chador. Patty, nello sconforto dei sud del mondo, sapeva dar luce alla vita.

Nonostante i colori, mai fuori posto, le sue fotografie non hanno mai avuto una chiave di lettura diretta. Avevano, e hanno tuttora, la necessità di essere contemplate oltre il bordo del fotogramma. Dove finisce il puro piacere dell’estetica. Dove iniziano le storie della vita di noi uomini del terzo millennio.

Anche per questa sua capacità di catturare e fissare storie noi di Erodoto108 abbiamo deciso di dedicarle il primo volume della nostra nuova Linea editoriale Libri volanti, uscito in agosto.

La mostra è realizzata in collaborazione con A.F.I. – Archivio Fotografico Italiano. L’intero ricavato della vendita delle fotografie sarà devoluto in beneficenza