Testo e foto di Luisa Fazzini e Agostino Falconetti

In Finlandia ho due cartoline tra i pensieri, da spedire al mio passato e al mio futuro.

Tra infinite forme di alberi e di macchie d’acqua replicate a perdita d’occhio, io respiro. Respiro senza soluzione di continuità, sciolta in un paesaggio di verdi e di azzurri. Una cartolina bicromatica da spedire da qui al mio passato. Perchè la libertà rianimi il presente. La Finlandia è spazio dello spirito fatto carne della natura. L’umano è innestato in volumi che ne trascendono le sue limitate misure, parte di un tutto in connessione, pezzo che si incastra perfetto nel puzzle universale.

Il mio anno e mezzo di separazione pandemica in dimensioni d’anima asfitiche si cura in questo rito immersivo nelle foreste finlandesi. Quando un viaggio è un destino di svolta. Si ricomincia. (Luisa)

Si ricomincia. Spedire una cartolina significa ritrovarsi ancora viaggiatori. Significa uscire finalmente da quel mondo di limiti che per mesi ha soffocato il desiderio di volare.

Allora respiriamo tutta la libertà concessa, tra mille laghi dalle acque taciturne. Camminiamo tra boschi di conifere e betulle bianche come queste notti d’estate. Viviamo la foresta magica ed infinita dall’incanto struggente. E rivediamo la luce. Questa luce che passato il pomeriggio, mentre si annuncia la sera, non si spegne mai. Con i piedi nel lago avvertiamo lo spaesamento, nel bagliore lontano, nelle voci sussurrate, nell’aria trasparente. Nell’inesprimibile sensazione provata sull’indugiare del tramonto. (Ago)

Lo sguardo indugia sull’orizzonte dalla torre panoramica di Tampere. Da quassù capisci la Finlandia e la relazione tra la natura e gli spazi antropici. Case dalle linee essenziali, neutre nella fusione in un paesaggio boschivo prevalente anche nei contesti umani. Si usa il suolo solo per quello che necessariamente serve, poi dominano gli alberi. Tra le abitazioni, le aziende, le strade. Da qui vedo un disegno di equilibrio che stampiglio come immagine sulla mia cartolina indirizzata al futuro. Certamente i Finlandesi sono pochissimi e a nord lasciano il passo alle renne che si muovono indisturbate tra foresta e strade, ma sono anche assolutamente leggeri, spiriti boschivi trasmigrati nel cemento che ricordano e onorano la loro origine. Guardare la Finlandia per immaginare la direzione futura di insediamenti sostenibili. Gli esseri umani in questa terra non dominano con arroganza, con prevaricazione, con dimenticanza del ciclo terrestre a cui appartengono. Abitano. Come un albero e un lago, come una renna e un orso. Come un essere vivente alla pari. (Luisa)