Testo e foto di Letizia Sgalambro

A Firenze, al Palzzo Medici Riccardi, fino al 12 Marzo 2023 sono esposte le opere di Christian Balzano per la mostra FUORI DAL MONDO.

La mostra interroga sulla condizione del pianeta e dei suoi uomini che lo abitano, allo stato attuale, con uno sguardo rivolto anche al passato che non induge in nessuna nostalgia.

Attraverso l’uso di tutto ciò che serve a caratterizzare popolo e nazioni -dalle mappe geografiche alle bandiere, ai simboli religiosi-, ribalta i concetti classici per offrirci diversi punti di vista.

E allora, nelle mappe color oro, preparate con una tecnica particolare volta a invecchiarle (in un video si vede anche come le pone in acqua marina per qualche giorno) gli stati sono rappresentati come cartine mute, senza confini, ma con tracce, rosso sangue, laddove sono presenti guerre o muri divisori.

I confini in fondo variano, cambiano negli anni, spesso per giochi di potere, più raramente per desideri di indipendenza.

Qui non viene rappresentato, ma se si osserva una cartina politica muta del mondo è impressionante osservare la suddivisione dell’Africa in mille stati e staterelli, frutto spesso di guerre fraticide, in confronto agli altri continenti, dove le stesse suddivisioni si identificano a livello diverso entro i confini dei singoli stati (le regioni italiane, i lander tedeschi, gli stati americani…) più come divisioni amministrative che non identitarie.

In un’altra sala troviamo una mappa tagliata in riquadri e ricostruita in maniera arbitraria, e davanti un grande planisfero che viene lentamente spogliato da una bambina che intreccia gli stati come fossero tessuto coprente la sfera terrestre. Significativo il titolo IO SIAMO TESSUTO, a significare come in realtà non esiste un unico io ma piuttosto un noi, di cui spesso ci dimentichiamo.

Balzano propone poi un gioco di tessuti con le bandiere, mischiandone dettagli e colori, di nuovo a raccontarci come basta poco per intrecciarci con gli altri, sottolineando più le uguaglianze che le differenze.

Stesso discorso rispetto alle religioni: in pannelli dorati vengono proposti i simboli delle 4 religioni più note sovrapposti gli uni con gli altri, quasi chiedendo al pubblico di andare a identificare le singolarità, quando l’autore predilige la complessità. Nella stessa sala sono presenti enormi timbri, ognuno con un simbolo religioso diverso, quasi a ricordarci quanto duraturo può essere un marchio anche quando ce ne vogliamo liberare.

La mostra propone quindi in poche sale una serie di punti di vista diversi molto potenti, sui quali è interessante interrogarsi e provare a proporre nuovi stimoli, per superare una staticità che può diventare molto pericolosa.

Così è se vi pare. Ma tutto muta, anche il nostro mondo. E Balzano chiude con una frase scritta alla rovescia: Re e uomini fanno progetti dei quali Dio ride.