di Letizia Sgalambro, counselor

arcobaleno

Una delle motivazioni che guida la maggior parte delle nostre azioni è la ricerca della nostra affermazione, di qualcuno che ci dica quanto siamo bravi, che ci confermi.

La maggior parte di noi, che ci piaccia o meno, ha problemi non risolti con la propria autostima, e permette che sia la ricerca di quest’ultima a guidare le proprie scelte.

A livello razionale sappiamo che è sbagliato, che non dovremmo farlo, ma sul piano istintivo ed inconscio la cose cambiano e spesso ci troviamo a configgere con gli altri: perché non ci apprezzano come noi vorremmo o avremmo bisogno, perché ci sembra che non ci considerino abbastanza, perché, a parer nostro, non ci rispettano.

Quella fiducia in noi stessi che dovrebbe essere innata, è stata minata durante l’arco della nostra vita, spesso nell’infanzia, perché magari i nostri genitori o i nostri primi insegnanti, non ci hanno dato il riconoscimento che ci era necessario, e continuiamo quindi per tutta la vita a cercarne il riscatto. Ormai gli anni sono passati, siamo adulti ed è giunta l’ora di smettere di andare a mendicare riconoscimento come fossimo ancora bambini; quel riscatto così come lo cerchiamo non lo avremo mai, perché se i nostri genitori non ce lo hanno saputo dare quando eravamo piccoli, ancor meno lo sapranno fare adesso e gli altri, con tutta la loro buona volontà non copriranno mai quella mancanza.

Ma il nostro valore non si fonda su cosa siamo capaci di fare o, peggio ancora, su quanto gli altri riconoscano le nostre capacità. Noi valiamo in quanto esseri umani, al di là delle nostre azioni. Noi valiamo e siamo degni di riconoscimento, sia che ci venga dato o meno. Abbiamo il diritto di fare e pensare cose che possono non piacere a chi ci sta accanto, e questo non intacca il nostro valore. Posso avere fatto una cosa non bella, non sufficientemente valida, non all’altezza delle richieste, ma questo non ha niente a che fare con il valore che ha la mia persona, se mischiamo i due piani non potremo mai essere felici.

E allora come si può riempire il vuoto che sentiamo crescerci dentro specialmente in alcune situazioni e che ottunde la nostra capacità di discernimento? E’ un dato di fatto che affrontare la vita con una bassa autostima è come portarsi dietro una bottiglia bucata, non importa quanta acqua ci mettiamo dentro, una buona parte andrà persa senza neanche che ce rendiamo conto. E ciò vuol dire stare agli effetti della nostra vita, non alla causa, vuol dire delegare agli altri la decisione sul nostro valore, e permette loro di fare di noi ciò che vogliono.

Essere in balia del giudizio degli altri ci impedisce di fare scelte, di osare, di permettersi di sbagliare per poter imparare, non ci permette quindi di vivere la nostra vita, ma piuttosto vivere una vita da camaleonte cercando di farsi apprezzare sempre da tutti. La conseguenza è poi intendere qualsiasi commento su ciò che facciamo come un’accusa profonda al nostro essere, mischiare quindi l’essere con l’agire. Peggio ancora, entrare nel vittimismo, e sentirsi come dei poverini contro i quali tutti si scagliano.

Costruirsi il proprio valore e la propria autostima significa iniziare a credere che abbiamo diritto alla felicità qualsiasi cosa possiamo aver fatto, significa riconoscere le nostre capacità a prescindere da ciò che pensano gli altri. Significa confrontarsi e mettersi alla prova con fatti concreti e non con i fantasmi, significa saper convivere con i limiti senza considerarli un marchio di inadeguatezza. Significa guardare in faccia le proprie mancanze, farci i conti senza farsene travolgere, negoziare i fallimenti per poi lasciarli andare senza portarseli dietro come inutile zavorra ma allo stesso tempo accogliendo la lezione che ci portano. Significa accettare di scendere nell’arena della vita sporcandosi le mani, lasciando agli altri il diritto di pensare di noi ciò che vogliono, senza che questo distrugga la nostra vita. Significa prendere coscienza di avere del talenti da utilizzare e cominciare a metterli in gioco.

E questo implica prendersi il rischio di vivere ed assumersi la responsabilità di tutto ciò che questo comporta. E’ facile? Assolutamente no, ma sicuramente è un viaggio entusiasmante e a noi viaggiatori non fanno certo paura le difficoltà!