Testo e fotografie di Isabella Mancini

Ogni anno, d’estate spesso, ma anche a primavera e in autunno, la nonna ci metteva lì, nel tinello a dividere i semi dei più svariati fiori. Andavano poi selezionati, sistemati in luogo asciutto e all’ombra e l’anno dopo avrebbero nuovamente regalato colori e profumo. Saper fare le sementi dei propri ortaggi e cereali fino a qualche decennio fa era cosa comune, poi, lentamente, si sono diffuse le sementa di varietà standardizzate, redditizi sì ma vulnerabili e spesso non riproducibili, sterili. Ecco che da alcuni anni si sta cercando però di tornare a tutelare i propri semi, fonte di una ricca biodiversità e soprattutto di autonomia e indipendenza, dei contadini e dei consumatori. Se volete saperne di più l’occasione l’offre la quattro giorni in Valle Scrivia, vallata dell’Appennino ligure che segue il corso dello Scrivia, appunto, fino a Genova. Inizia il 14 gennaio a Savignone (ore 19 Agriturismo Autra, località Olmi) in compagnia del cucinosofo della valle, Sergio Rossi, autore di numerosi testi che raccontano di cucina e territorio, e di Bianca Bonavita che presenterà Humus, diario di terra, edito da Pentagora e pubblicato a dicembre 2015. Venerdì 15 a Ronco Scrivia, dalle 19 (Cinema Columbia) Serata Valle Scrivia con esposizione dei prodotti locali, presentazione dei progetti per il territorio e tanto altro. Il sabato alle 16,30 invece alla Sala Teatro Don Botto si terrà la premiazione del Premio Parole di Terra (seconda edizione) seguito, alle 18,15, dallo spettacolo teatrale Radici nel cielo. E domenica è la volta del Mandillo dei Semi, XIV edizione (Ronco Scrivia, Area Parrocchiale, dalle 10 alle 17): sarà l’occasione per scambiarsi semi autoprodotti e lieviti di casa e seguire mostre pomologiche e vedere la collezione di 400 varietà di patate storiche (dal 1773 al 1960).

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ps: le fotografie sono state scattate questo inverno agli Orti Dipinti di Borgo Pinti a Firenze, giardino/orto/spazioverde nel cuore della città.