Testo e foto di Sara Santarelli

Secondo appuntamento per presentarvi il progetto fotografico di Sara Santarelli. “WIFE. Wonderful Instrument For Enjoyment” è un progetto fotografico ma prima di tutto una promessa fatta: quella di far conoscere a quante più persone possibile la storia di Beauty, Joimuni, Strismoti, Buruna, e tutte le altre che ogni giorno lottano per essere Donne (ndr).

JOIMUNI, 55 ANNI. OBBLIGATA A SPOSARSI A 11 ANNI.

JOIMUNI, 55 ANNI. OBBLIGATA A SPOSARSI A 11 ANNI.

Ero sola e avevo paura, ero solo una bambina e non riuscivo a capire quello che mi sarebbe capitato.
I miei genitori avevano fretta di darmi in sposa, il mio consenso non fu considerato da nessuno.
Il mio sogno era quello di studiare e diventare una donna indipendente, ma ebbi lo stesso destino di mia madre e di tutte le donne del mio villaggio.

W.I.F.E
Wonderful instrument for enjoyment
La triste condizione delle spose bambine in Bangladesh.

Per i miei 21 anni ho deciso di partire per il Bangladesh qui ho passato due mesi assieme alle popolazioni tribali Munda nella foresta del Bengala, il regno della tigre reale, qui sono stata ospitata da un gruppo di ragazze ribelli, che hanno deciso di fuggire dalle loro case per dire no ai matrimoni forzati e precoci, un grave problema di tutto il subcontinente indiano.
Queste giovani donne hanno trovato rifugio in una piccola comunità gestita da un uomo italiano, che da 45 anni da servizio in questo paese aiutando i più poveri: Padre Luigi Paggi.
Da giovane donna ho deciso di abbracciare questa causa. Tra i vicini villaggi ho realizzato un progetto fotografico che documenta e mostra le storie e i volti di donne che non si sono salvate, storie reali di violenza e ingiustizia che solitamente vengono tenute nascoste per timore.
Queste donne si sono fidate di me e hanno deciso di parlare, io ho promesso loro che avrei raccontato a più gente possibile le loro testimonianze e che avrei tentato in ogni modo di far conoscere la loro realtà alle sorelle che vivono in mondi lontani.

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Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni
che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua
intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete
lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le
avete tappato, per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.