Il cinema ci piace perchè ci fa sognare, correre i neuroni in pascoli di immaginazione, vite parallele, possibili mondi più belli, più brutti, più crudi, più incantevoli o meno semplici, meno difficili. E ci piace scoprire come si lavora sulla produzione e distribuzione all’estero. Scoprire il mondo attraverso la camera da presa lo si può fare meglio se in compagnia e dal 17 al 19 lo potete fare al Kino (via Perugia 34, Roma) che organizza una tre giorni di scambi culturali cinematografici Italia/Germania, Round Trip Festival, appunto. Tre autori italiani, Piero Messina, Carlo Lavagna e Laura Bispuri introdurranno al publico romano Feo Aladag (autore di Inbetween Worlds), Johanns Naber (autore di Age of Cannibals) e Georg Mass (autore di Two Lives). Sabato 19 dalle 15 alle 17 TALK pubblico dal titolo “Film is about to start! Creazione, produzione e distribuzione film in Italia e Germania. E alle 22 closing party al Varco di via Fanfulla da Lodi.
In tutto sei film da scoprire, sei modi diversi di leggere il mondo contemporaeo. Feo Aladag ci regala 96′ di riflessione su cosa siano significate le missioni militari in Afganistan raccontandoci la storia di Jasper, militare, e Tarik, giovane mediatore del posto. Johannes Naber, con Age of Cannibals, ci regala una lettura del cinismo contemporaneo, di come l’assenza di limiti al capitalismo selvaggio abbia abbattuto i muri dell’etica a testate. Ma c’è spazio per una riflessione anche sulla riunificazione delle due Germanie, la caduta del Muro di Berlino, la crisi delle identità con Two Lives di Georg Maas. Crisi di identità profonda come quella narrata da Carlo Lavagna in Arianna pellicola tutta concentrata sulla ricerca della sessualità di questa teenager in cerca della propria sessualità. Piero Messina è di Caltagirone e della sua Sicilia ci parla ne L’attesa, attraverso due donne. Nel cast una bellissima Juliette Binoche e Lou de Laage. A chiudere il trittico nostrano Laura Bispuri con il suo Vergine Giurata che ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Anche qui storia di una femminilità negata, riti antichi e tribali nel cuore di un’Europa che non sembra aver scavallato il XX° secolo. Il weekend è servito.