Testo e foto di Giulia Polidori

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Il Cile è un paese dall’enorme estensione geografica, che racchiude in se una pressoché infinita varietà di paesaggi: si va dal deserto del Nord fino alle imponenti distese di ghiaccio della Patagonia, passando per mille laghi, monti, isole e vulcani.
La Regione dei Laghi, circa 800Km a sud di Santiago, presenta uno degli scenari più suggestivi, con i suoi alti vulcani – molti dei quali ancora attivi – che si specchiano nelle acque cristalline dei laghi sottostanti. Tra questi, uno dei più spettacolari è il vulcano Osorno, sulle rive dal lago Llanquique, che con la sua perfetta forma conica e la cima coperta di neve, è visibile fin da lontano e ed è esattamente il vulcano del nostro immaginario – tutti noi, una volta nella vita abbiamo disegnato un vulcano, e probabilmente, senza averlo mai visto, abbiamo disegnato l’Osorno.
Scendendo ancora a sud, ci si avventura nell’inesplorata regione di Aysèn, ovvero la Patagonia cilena, terra selvaggia di verdi vallate, imponenti cascate e immensi ghiacciai. La Patagonia Cilena è molto diversa dalla Patagonia argentina, certamente più famosa, ma – come ci tengono molto a sottolineare i cileni – non altrettanto spettacolare. Tra ghiacciai di questa regione si trovano l’imponente ghiacciaio San Rafael, con i suoi iceberg e l’immenso fronte del ghiaccio che si affaccia sul mare, e il più piccolo Glaciar Exploradores. Entrambi formano parte del Campo de Hielo Patagonico Sur, che con i suoi 4200 Km2 è la seconda massa di ghiaccio al mondo per estensione, al di fuori dalle regioni polari.

I ghiacciai patagonici sono una delle maggiori riserve di acqua dolce del pianeta, ma il riscaldamento globale li sta mettendo a forte rischio. Ogni anno il ghiacciaio si scioglie un po’ di più, e arretra di qualche decina di metri. Le guide che accompagnano i visitatori a visitare il Glaciar Expoloradores, e gli abitanti del villaggio più vicino, si ricordano bene di quando il ghiaccio arrivava quasi fino al limitare della strada – adesso, per raggiungerlo bisogna camminare quasi due ore tra massi e ghiaia (il cosiddetto ghiacciaio “sporco”). Una volta arrivati però lo spettacolo è maestoso: una distesa di gelo si stende tra le montagne e il ghiaccio crea grotte,faglie,dirupi, fratture, valli e colline che si trasformano ogni giorno.

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