testo e foto di Giuseppe Russo

(la prima parte del reportage è uscita il 10 febbraio 2018)

L’insolita festa DANDA YATRA, poco nota fuori dall’India, è il pretesto per proseguire la visita dell’Orissa e del confinante Chhattisgarh, che riservano interessanti approfondimenti culturali a Konark, con il Tempio del Sole, concepito architettonicamente come un grande carro, trainato da sette cavalli e atto a trasportare Surya, il Dio del Sole, e presso il complesso templare di Bhoromdeo, famoso per i suoi Templi Antichi decorati con scene erotiche, simili a quelle di Khajurhao, tali da definire la città con l’appellativo di “Khajuraho del Chhattisgarh”.

Konark, il Tempio del Sole

Non mancano nel contesto ambiti naturalistici con le visite alle Cascate di Chitrakut (conosciute localmente come le “cascate del Niagara in India”) e del Kanha National Park, per effettuare un memorabile safari alla tigre indiana.

Kanha National Park

Antropologicamente nel territorio si sviluppa un itinerario tribale lungo i principali villaggi Adivasi (termine sancrito con cui è indicato in hindi l’eterogeneo insieme dei popoli aborigeni dell’India), visitando colorati mercati settimanali, frequentati dalle principali etnie locali: Dongariah Kondh (le cui donne sono riconoscibili per il piercing di 3 orecchini con cui adornano le narici del naso), Desia Kondhs che credono nell’animismo e attribuiscono le malattie all’intervento di spiriti (le cui donne amano adornarsi con piercing con più orecchini auricolari) e i Mallia Kondhs, le cui donne hanno le facce tatuate con i motivi delle tigri. Nel particolare tattoo i baffi sono simboleggiati da due cerchi speculari ai lati del mento. Sembra che il tatuaggio tragga origini dalla credenza di uno sciamano che con la pratica della magia nera, possa di notte incontrare una donna e trasformarla in tigre. Con il tatuaggio si vuole neutralizzare questa trasformazione indicando che la donna è già una tigre.

donna Dongariah Kondh

donna Desia Kondhs

donna Mallia Kondhs

donna Mallia Kondhs

Piccoli di statura sono gli aggressivi Bonda (le cui donne indossano grandi collane di perline colorate che sovrastano la testa rasata fino a scendere ed incorniciare il collo, miste a collane di alluminio). Le ragazze si sposano non prima dei 20/21 anni, mentre i ragazzi si sposano verso i 14/16 anni, così le donne nella maturità possono contare su mariti più giovani. La dote va data alla famiglia del ragazzo. Qualche volta la congiunzione avviene per rapimento “ knap” ma è un’eccezione e in ogni caso si deve ristabilire l’armonia e gli interessi delle famiglie coinvolte.

donna Bonda

collana BONDA, particolare

Loro vicini sono i Bodo-Garaba, le cui donne più anziane portano grosse collane di alluminio e grandissimi orecchini. Una loro danza tipica consiste nella partecipazione sia delle donne più anziane che delle giovani ragazze e le bambine, le quali ballano a centri concentrici legate con le braccia le une alle altre al ritmo dei tamburi.

bambino Boro Gadaba

donna Bodo-Garaba

monili Bodo-Garaba

Sconfinando nel rurale Chhatisgarh si ha anche modo di visitare i villaggi di Bastar, Dandami, Abhuj Maria e Baiga ed il particolare gruppo etnico dei Bison Horn Maria, sottogruppo dei Gond. Questa denominazione deriva da un copricapo indossato nei matrimoni durante le danze adornato con le corna del bisonte selvatico. Gli uomini tradizionalmente si caratterizzano per portare capelli lunghi raccolti in una coda di cavallo mentre le donne indossano semplicemente una gonna bianca con la parte superiore del corpo nuda e adornata di numerosi gioielli. Sono assidui consumatori di landa, una birra prodotta dal riso. La loro fede mescola credenze animistiche e indù con una forte credenza nella stregoneria.

copricapo Bison Horn Maria

danza Bison Horn Maria

percussionista Bison Horn Maria

E’ un’India così eterogenea , con i forti caratteri tribali di alcune minoranze ancora allo stato primitivo, dai capelli crespi e dalla carnagione scura, dedite a caccia, allevamento di bestiame, agricoltura ed artigianato, legate ad arcaiche regole sociali, credenze animiste e consuetudini di vita lontane, che si allontana anni luce dal resto del subcontinente. E’ un’India molto simile all’Africa nera delle genti e dei mercati, discendenti di quegli Adivasi popoli aborigeni indiani, che tra la fine del II millennio a.C. e l’inizio del I vennero a contatto e si scontrarono con le tribù Arya che stavano invadendo il subcontinente indiano e pertanto i suoi territori sono sovente appellati AFRICA IN INDIA.

Giuseppe Russo è un viaggiatore, fotografo, blogger e reporter con oltre 20 anni di esperienze e collaborazioni di viaggio per il mondo come tour leader. I suoi reportage sono pubblicati, oltre che su “Erodoto108”, anche sul suo Blog   ZOOM,ANDATA&RITORNO DI GIUSEPPE RUSSO http://www.giusepperussophoto.it/category/blog/   http://www.giusepperussophoto.it/ info@giusepperussophoto.com

L’itinerario descritto fa parte di un progetto un viaggio in India Orissa nell’aprile 2018 con VIAGGI TRIBALI .

Questo itinerario di viaggio è in partenza con l’operatore VIAGGI TRIBALI dal 10 al 27 Aprile 2018 http://www.viaggitribali.it/viaggio/orissa-danda-yatra-viaggio-india/