Vista dalla costa di Sidari: in lontananza il profilo del tacco d’Italia (Estate 2021)

Testo e foto di Isabella Mancini

Ci son gli ulivi. Che lambiscono le sponde del mare, abbracciano il cielo e la sabbia. Poi si arrampicano sulle colline, svettano alti, si fanno foresta.

Il Mediterraneo è una geografia unica, con le sue enclavi specifiche, con le sue specie autoctone certamente, ma profumo di casa mediterranea si sente sulle coste della Tunisia come su quelle di Cipro, di Malta, della Sicilia o della Sardegna, della Corsica, della Puglia e della Croazia. E di Corfù.

Sono oltre 4milioni gli olivi della qualità “Lianolia”. Secolari, alti fino a 10 metri, sono uno spettacolo.

Sidari, con le sue scogliere levigate, mangiate dal vento e dal sale, sorride a Santa Maria di Leuca: sono 130 i chilometri che ci dividono.
Mentre la piccola Ksamil, villaggio nato alla metà degli anni ’60, dall’Albania fa l’occhiolino: poco meno di 3 chilometri. E pensare che per decenni sono sembrati decine di migliaia.

Vista serale dalla baia di Dassia. Di fronte la terra ferma: a sinistra l’Albania e a destra la Grecia.